sabato 31 dicembre 2011

Capodanno col botto


Il botto, ovviamente, è quello del Giornale, passato stamattina, definitivamente, dalla categoria dei quotidiani di (dis)informazione a qualcosa di simile a Cronaca Vera.

venerdì 30 dicembre 2011

Terun diversi

Bossi del "terun" a Napolitano, riferendosi evidentemente alle sue origini partenopee. Guarda a caso le stesse origini di Nicola Cosentino, deputato del Pdl sotto inchiesta per mafia recentemente salvato dall'arresto anche grazie agli uomini di Bossi.
Evidentemente si tratta di due tipi di "terun" diversi.

Se telefonando

Non si capisce tutto il casino per la presunta telefonata della Merkel a Napolitano dell'ottobre scorso. L'unico errore che ha fatto la signora tedesca, se errore c'è stato, a mio avviso è stato quello di non aver telefonato prima.

giovedì 29 dicembre 2011

Oroscopi e smentite


Scusate se torno ancora sopra all'argomento, ma la chicca del Corriere di oggi non è da lasciarsi scappare. In home page compare infatti, bello in vista, il mega-link all'oroscopo del 2012. Nella stessa home page, scorrendo la pagina verso il basso, è linkato invece l'articolo che racconta le panzane astrologiche del 2011. Ho mandato una twittata a De Bortoli per segnalare questa genialata. Vediamo che succede.

mercoledì 28 dicembre 2011

Come ogni anno

Quelli del CICAP pubblicano, come è ormai loro ottima consuetudine, l'elenco delle castronerie che sono state predette dagli astrologi per il 2011. L'elenco è come sempre lungo e divertente (per modo di dire). Il buon Paolo ne fa un riassunto qui.
Commenti non ne faccio, perché non saprei che dire.

Dolore di stato


(via corriere.it)

martedì 27 dicembre 2011

Rinsavimenti postumi

Quelli della Corte dei Conti dicono che per cercare di porre un argine alla corruzione sistemica e dilagante nel nostro paese, occorre rivedere alcune leggi e cercare di renderle più incisive. Tra queste il famoso falso in bilancio.

Ovviamente è inutile ricordare che leggi abbastanza severe che punivano questa fattispecie di reati c'erano. Il problema è che sono state smantellate, con certosina pazienza e meticolosità, nel corso dell'ultimo quindicennio perché la suddetta fattispecie di reati era quella che più infastidiva lorsignori. Non occorre perciò fare chissaché, o introdurre chissà quali nuove misure. Sarebbe sufficiente riportare le cose a come erano prima.

sabato 24 dicembre 2011

Canone

Qualcuno spieghi a quelli del Giornale che non è stato il governo a rincarare il canone Rai. Questa tassa, infatti, viene adeguata automaticamente all'inflazione grazie a una norma contenuta nel Testo Unico della televisione.
Adeguamento che dal 2006 (allora costava poco più di 99 €) è avvenuto regolarmente ogni anno. Compresi quelli in cui al governo c'era il teleimbonitore.

venerdì 23 dicembre 2011

Il bluff

Come era facilmente prevedibile, il leggendario Sallusti ha dedicato stamattina il suo editoriale alle dichiarazioni di Mills rese ieri al pm De Pasquale. Peccato che nell'euforia, dovuta al fatto che secondo Sallusti Mills avrebbe scagionato Berlusconi, il direttore del Giornale sia probabilmente incappato in un paio di errori - cose che succedono quando si prendono per oro colato le dichiarazioni di un tipo come l'avvocato inglese.
Scrive infatti Sallusti che "[Mills] si inventò in un primo tempo la storia della «mancia» arrivata dal suo cliente italiano per giustificare al fisco inglese la provenienza di 600mila dollari avuti in nero da altre vie (un imprenditore di Napoli per una compravendita di motoscafi)".

Ecco, secondo il prode giornalista questa ennesima versione dell'avvocato inglese sarebbe la prova provata del bluff. Peccato che il misterioso "imprenditore di Napoli" (Sallusti stranamente non lo cita ma si chiama Diego Attanasio) abbia già smentito pubblicamente, nel giugno scorso, la versione data da Mills. Cosa fa credere a Sallusti che Mills sia più attendibile di Attanasio? Non si sa (e probabilmente non lo sa neppure lui). Ma c'è un altro passaggio interessante nel pistolotto del Giornale.

Sallusti, infatti, scrive riguardo a Mills che è stato "già assolto per prescrizione nello stesso processo". Non sono espertissimo di queste cose, ma mi pare che l'assoluzione per prescrizione sia una situazione un tantino forzata, volendo usare un eufemismo. La prescrizione, infatti, tecnicamente estingue il reato per decadenza dei termini entro cui questo reato andava giudicato. Ma estinzione e assoluzione sono due cose diverse. E Mills in Cassazione, ultimo grado di giudizio, è stato prescritto, non assolto (lo stesso errore lo fece, volutamente, a suo tempo Minzolini, ricordate?). Oltretutto se Mills fosse stato assolto non si spiegherebbe come mai nella medesima sentenza sia stato condannato a risarcire la Presidenza del Consiglio con 250.000 euro.

Insomma, ho l'impressione che nella foga di smascherare il famoso bluff, Sallusti ne abbia infilati altri due.

Volo


Intendiamoci, non ho assolutamente niente contro Fabio Volo. Anche perché non avendo mai letto nessun libro suo, non posso certo esprimere giudizi. Però questa cosa mi ha fatto un certo che.

mercoledì 21 dicembre 2011

Di lotta e di governo

Sarebbe interessante capire come potrebbero spiegare, Calderoli o qualche altro soggetto simile, all'elettorato leghista la decisione della lega di contribuire col voto a salvare Nicola Cosentino, ministro campano di cui è stato chiesto l'arresto per presunta collusione con la camorra.

Giornate impegnative

Oggi la Camera è stata impegnata a discutere se concedere il permesso di utilizzo delle intercettazioni contro Saverio Romano, sotto indagine per mafia, e il voto sull'arresto di Nicola Cosentino, sotto indagine con l'accusa di associazione camorristica. Un bell'ambientino, eh?

martedì 20 dicembre 2011

Economia delle anime

La notizia non è, come vogliono farci sembrare, l'uscita o meno della cordata vaticana dal San Raffaele. La notizia è che il tipo che si è autoproclamato successore di Pietro in base a una stiracchiata interpretazione delle sacre scritture, si è incontrato col segretario di stato vaticano e col presidente della CEI per discutere della cosa.
La linea già molto sottile che divide gli affari delle anime dagli affari economici della chiesa si fa sempre più sottile.

Pronti per le prime pagine di Libero e Giornale, domattina?


(via corriere.it)

domenica 18 dicembre 2011

War is over

Dopo 4500 morti solo tra gli americani e 9 anni di guerra, gli USA lasciano l'Iraq, la cui invasione fu voluta da Bush con la scusa delle famose armi di distruzione di massa che avrebbe dovuto avere Saddam Hussein. Armi che naturalmente non sono mai state trovate, per il semplice fatto che non sono mai esistite. Ed è difficile pensare che Bush non lo sapesse.

Pene accessorie


(via repubblica.it)

sabato 17 dicembre 2011

Il quartier generale racconta/73

Uno stratosferico Sallusti se la prende stamattina col piano svuota carceri del ministro Paola Severino, che tra le altre cose prevede che alcune tipologie di detenuti, stimati attorno alle 3300 unità, possono scontare ai domiciliari una eventuale pena residua inferiore ai 18 mesi.
Naturalmente, lo scandalizzato Sallusti si è già dimenticato che nel 2006 Forza Italia votò compatta il celeberrimo indulto Mastella, che ne mise fuori circa 20.000. E' la nota variante giornalistica della famosa pagliuzza e della famosa trave.

Fare sempre finta di non capire

Qualcuno, per piacere, potrebbe spiegare una volta per tutte a Bagnasco che il problema non è la "cresta" che i vescovi farebbero o non farebbero sull'8 x 1000, ma il suo meccanismo di attribuzione?

giovedì 15 dicembre 2011

La fiducia leghista

Certo che i leghisti sono forti. Hanno ripetuto oggi, alla Camera, la loro pagliacciata di ieri al Senato. E tutto perché Monti ha deciso di mettere la fiducia alla manovra. Evidentemente si sono già dimenticati di essere stati alleati fino a ieri di un governo che ne ha messe più di 50 in tre anni.

mercoledì 14 dicembre 2011

Chi rinuncerà al vitalizio?

Se questa cosa non verrà cancellata già domani, com'è altamente probabile, con le modifiche introdotte al regolamento della Camera sarà possibile per i Deputati rinunciare al vitalizio. Sì, avete capito bene. Mi pare che sia una di quelle poche occasioni in cui si potrà vedere chiaramente chi è coerente con ciò che predica e chi no.

E' infatti noto che contro questo tipo di assurdo privilegio si sono scagliati, specialmente in questo ultimo periodo, politici di ogni schieramento, abbracciando un ventaglio che va da Di Pietro fino a Calderoli. Adesso avremo la possibilità di vedere chi diceva sul serio e chi faceva demagogia.

Cambi al vertice


Speriamo adesso che al suo posto non vada Minzolini.

martedì 13 dicembre 2011

Voleva punire Jovanotti

In questo momento la pagina del sito cattolico Pontifex non è raggiungibile. Io non so se l'abbiano resa inaccessibile gli stessi gestori del portale, magari perché hanno pensato che quello che avevano scritto fosse troppo pure per loro (ma ne dubito). Fatto sta, ve la faccio breve, che secondo questi signori la morte del giovane che allestiva il concerto di Jovanotti sarebbe stata permessa da Dio per punire Jovanotti stesso. Il motivo? Essere stato ospite di Fiorello la sera in cui aveva fatto il famoso pistolotto pro-preservativo.

La prima domanda che mi viene in mente è: ma se Dio avesse davvero voluto punire Jovanotti, perché fare fuori uno che non c'entrava niente? Faceva secco Jovanotti e chiusa lì. Da quando in qua si punisce per interposta persona?
Ovviamente, ho fatto questo ragionamento perché ho voluto provare l'ebbrezza di abbassarmi ad argomentare cose che non meriterebbero neppure di essere menzionate.

Al di là di tutto, infatti, quello che a me provoca abbastanza inquietudine è il fatto che molte persone di fede non avranno nessuna difficoltà ad accettare questo ragionamento. Cioè crederanno sul serio che Dio ha permesso la morte del giovane per quei motivi lì. E qui non è questione di credere o non credere; non è questione di essere cattolici o non cattolici. La questione è molto più semplice (apparentemente): riuscire a ragionare oppure no. E' tutto qui. Se volete farvi male, la pagina di Pontifex è (ancora) raggiungibile tramite la cache di Google.

Una vittoria lunga 2000 anni

Mons. Nuvoli, responsabile economico della curia di Bologna, risponde così alla richiesta del Comune di pagare l'ICI: "È da duemila anni che ci vengono addosso, ma il Signore è risorto, abbiamo vinto noi. Chi è contro il Signore si è messo dalla parte sbagliata". Ora, che abbiano vinto loro è fuori discussione. Ma sarebbe stato interessante che il ciarliero monsignore avesse detto qualcosa circa i metodi che hanno utilizzato nel corso dei famosi 2000 anni per vincere sempre loro.

A parte questo, mi pare che ormai la famosa scusa del "non paghiamo perché facciamo beneficenza e ci sostituiamo allo stato" sia abbastanza stucchevole. Gliel'ha chiesto qualcuno di farlo? Come scriveva giustamente (per una volta) ieri Facci su Libero, "che senso ha che una istituzione religiosa compensi ciò che lo stato laico dovrebbe darmi?". E poi chi mi dice che se dall'oggi al domani, magari per un miracolo, lo stato riprendesse a fare quello che deve fare la chiesa pagherebbe quanto deve senza fare storie?

Morire di lavoro

Le speculazioni e le polemiche, sempre posticce, sul fatto se il ventenne deceduto prendesse 5 euro all'ora o 13,50, come specifica la ditta che allestiva lo spettacolo di Jovanotti, mi paiono di importanza relativa. Quello che mi sembra più importante, è che forse questa vicenda può meglio di tante altre contribuire a dare ampia visibilità a un problema che è noto da anni e che nessuno può (o sa) risolvere: quello delle morti sul lavoro.
Tutti i giorni c'è gente che, come Francesco, lascia la pelle sul posto di lavoro. L'unica differenza è che di solito si muore in silenzio, nell'anonimato, perché non si sta allestendo lo spettacolo di un musicista famoso. Ma se si vanno a vedere i dati e le statistiche, si scopre che quello che è successo ieri non è un evento straordinario, come i titoloni di oggi tenderebbero a far credere, ma è purtroppo la normalità.

lunedì 12 dicembre 2011

Aldo Grasso, il rancoroso

Ci è andato giù pesantino, stamattina, il Sallusti su Aldo Grasso, il noto critico televisivo del Corriere della Sera. Alcuni epiteti con cui è stato apostrofato: egocentrico, privo di autorevolezza (da che pulpito, verrebbe da dire), rancoroso, frustrato, codardo, ecc.

Ma cosa avrà mai fatto il povero Grasso per meritarsi una fila di complimenti così lunga? Beh, diciamo che ieri ha pubblicato sul Corriere un breve articoletto in cui commentava la sostituzione di Minzolini ai vertici del Tg1. "Addio al re del più brutto Tg1 della storia di tutta la Rai", titola l'articolo incriminato (il resto, quindi, potete immaginarlo da soli).

Ora, è storia nota (e triste) che i direttori del principale tiggì della tv di stato vengono messi lì da chi vince le elezioni politiche. Minzolini non è stato da meno, essendo stato "nominato" da Berlusconi dopo le politiche del 2008 (il copyright dell'appellativo "direttorissimo" è suo). Ma, a memoria, mi pare sia difficile, andando indietro nel tempo, trovare il livello di servilismo che ha contraddistinto l'era minzoliniana del Tg1 nei confronti dell'esecutivo del tipo delle cene eleganti. E pure gli ascoltatori se ne sono accorti (vedi la caporetto dell'audience).

Grasso, nel suo articolo ha solo evidenziato tutto ciò. Troppo anche per chi del servilismo ha fatto una ragione di vita.

domenica 11 dicembre 2011

Durban

Mi piacciono questi grandi vertici internazionali sul clima, che generalmente vengono ricordati dimenticati subito perché non servono a un tubo. Quello di Durban, che a me ricorda vagamento il nome di un dentifricio, mi pare infatti che sia esattamente sulla falsa riga dei precedenti (da Kyoto in qua, per intenderci). Si è stabilito infatti che nel 2015 (forse) ci sarà un'intesa che (forse) diventerà operativa nel 2020.

Falò a Torino

Giusto per chiarezza, incendiare quel campo rom sarebbe stato un errore anche se i responsabili fossero stati di quel gruppo lì. Per il semplice fatto che sullo stesso principio si dovrebbero allora bruciare le abitazioni di tutti gli stupratori del nostro paese (italiani compresi).

sabato 10 dicembre 2011

Stipendi in autonomia

La scusa della lesione "dell'autonomia del Parlamento" è tra le più ridicole che potevano trovare.

Adesso si fa sul serio


Un articolo della manovra Monti obbligherebbe più di due milioni di pensionati, quelli che ogni mese si recano materialmente alle poste a ritirare i pochi euro che spettano loro, ad apriere un c/c e attivare carta di credito o bancomat (per indorare un po' la supposta quelli dell'ABI stanno pensando di ridurre le spese su queste operazioni). Insomma, pare che i grandi evasori abbiano ormai i giorni contati.

venerdì 9 dicembre 2011

Possibilismi


Non trovate che sarebbe stato bello se l'avessero chiesto ai comuni mortali? Qualcosa tipo: siete disposti a discutere di ICI?

Libertà di scelta, però...

Ogni tanto capitano quei casi di cronaca sui quali anche io faccio fatica ad avere una posizione netta, chiara. Uno di questi è quello della sedicenne incinta di Trento di cui parlano i giornali oggi. Tecnicamente i genitori hanno sbagliato a rivolgersi al tribunale (spero anzi che non siano stati consigliati da un avvocato, perché vorrebbe dire che forse ha sbagliato mestiere). L'aborto è infatti, a certe condizioni, un diritto, non certo un dovere. E quindi è logico che nessun giudice potrà mai imporlo o ordinarlo.
Dall'altra parte, però, mi metto anche nei panni dei genitori della ragazza. Insomma, diciamo che io sarei per lasciare la libertà di scelta a lei. Però...

mercoledì 7 dicembre 2011

Non l'hanno presa bene

Ogni volta, e accade sempre più spesso, che vengono richiesti sacrifici alle italiche genti, torna la solita polemica su quelli che invece dai suddetti sacrifici non vengono neppure sfiorati. E il pensiero va inevitabilmente alla chiesa cattolica. La manovra di Monti prevede il ritorno della famosa ICI (ha cambiato nome ma è sempre quella, anzi questa è peggio).

La domanda, semplice, che si pone chiunque sia proprietario di un immobile è: perché io la devo pagare e gli immobili ecclesiastici no? Non è una questione di poco conto, se ci pensate bene, dal momento che in questi giorni uno dei termini più in voga è "equità". Comunque sia, pare che questa volta la suddetta polemica si sia spinta un po' troppo in là, tanto che stamattina quelli Avvenire hanno deliziato i lettori con un editoriale leggermente infuocato.

Peccato che i dati e le cifre raccontino una realtà un tantino diversa da quello che ci racconta il quotidiano della CEI, ma tant'è. Ognuno ha la possibilità di verificare da sé come stanno le cose. Come piccola nota a margine, vorrei dire che dal mio punto di vista la distinzione tra edifici adibiti a scopi religiosi (esentati dall'ICI) e commerciali (non esentati solo in teoria) è totalmente infondata, in quanto ogni religione dovrebbe per serietà e correttezza riuscire a sostenersi con il solo contributo dei fedeli.

Ovviamente sto ragionando per assurdo.

lunedì 5 dicembre 2011

Chi deve piangere per davvero

Non mi accodo alla lunga fila di quelli che hanno sbertucciato la signora Fornero per le lacrime di ieri, generosamente versate durante la conferenza stampa di presentazione di quello che ormai è noto come "decreto salva-Italia" (copyright Monti). A tal proposito, un discorso a parte meriterebbero quelli di Libero, secondo i quali il ministro avrebbe addirittura recitato. Vabbè, non sarebbe Libero.

Fatta questa doverosa premessa, però, non posso non notare, come del resto hanno già fatto in molti, che se la signora Fornero piange, alcuni milioni di pensionati e di lavoratori italiani non ridono. Senza girarci tanto attorno, infatti, è ormai assodato che questo decreto colpirà i lavoratori, mandandoli in pensione più tardi, e quelli che in pensione ci sono già, abbassandogliela (di fatto, la fine dell'adeguamento degli scatti al costo della vita è un abbassamento).

Per il resto non c'è molto da dire. La delusione principale deriva dal fatto che - anche qui potete girarla come volete ma il succo è quello - il perno principale su cui ruota tutto è un inasprimento delle tasse e della pressione fiscale. E' tornata l'ICI (anche se ha cambiato nome), aumenteranno le imposte comunali e l'IVA. Dall'altra parte, manca una patrimoniale che colpisca i grandi capitali, manca un innalzamento dell'IRPEF a chi guadagna 70, 80, 90mila euro all'anno o anche di più. Non si è toccato un centesimo alla Chiesa Cattolica e ai suoi assurdi privilegi fiscali, e non c'è niente che possa assomigliare a qualcosa in grado di contrastare la mostruosa evasione fiscale nostrana.

Insomma, siamo in presenza di un governo autorevole, serio, preparato, seriamente intenzionato (sembra) a fare quelle riforme strutturali di cui si parla a vuoto da anni. Ma per ora, dati alla mano, mi pare che una manovra di questo genere l'avrebbero tranquillamente potuta fare anche quelli che c'erano prima.

A costo di diventare noiosi


(via ilfattoquotidiano.it)

domenica 4 dicembre 2011

Ultime da Vicenza

Approfittando del fatto che è domenica, giornata in cui notoriamente il tempo dedicato al cazzeggio abbonda e non si hanno cose serie o impegnative cui dedicarsi, mi sono divertito a leggere le gag rilasciate dai tromboni padani al termine dell'inaugurazione del loro parlamento-padano-farsa. Ecco alcune delle più divertenti, marchiate B&C (Bossi e Calderoli).

"L'Italia ha perso la guerra economica, la Padania ha vinto". Qui cominciano già le prime difficoltà, principalmente dovute al fatto che è impossibile entrare nella testa del senatùr per capire (a) cosa intenda per "Padania" e (b) cosa intenda con "ha vinto". Più che altro, la difficoltà è dovuta al fatto che non è chiaro quale guerra economica avrebbe vinto la Padania: le aziende del nord e i lavoratori del nord hanno infatti gli stessi problemi che hanno quelli del resto d'Italia: le aziende chiudono, i lavoratori perdono il posto (quando va bene c'è la cassa integrazione), il regime fiscale per lavoratori e imprese è alle stelle e i costi del lavoro sono ormai improponibili. Tutti problemi che che ci sono adesso e che c'erano prima, quando la lega è andata al governo assieme al teleimbonitore proprio con la promessa di risolvere queste cose qua. Quindi, alla fine, di quale guerra economica vinta vada cianciando Bossi, non è dato sapere.

"Stronzi che parlano, anzi ragliano e sperano che la Lega si possa dividere". Questo commento, espresso con cotanto forbito linguaggio di chiara influenza oxfordiana, è sempre di Bossi, il quale si incavola coi giornalisti che parlano di lega divisa. Ovviamente, come Bossi sa benissimo, non c'è niente da dividere, per il semplice fatto che la lega è già divisa da tempo in correnti: Maroni da una parte, Bossi dall'altra, Cota da un'altra ancora, Tosi poi non ne parliamo. Evidentemente Bossi ha già dimenticato i cartelli a Pontida che inneggiavano, quando già il cavaliere era sull'orlo del precipizio, a Maroni presidente del consiglio. Ma, d'altra parte, l'elettorato leghista non è famoso per essere costituito da gente abituata a surriscaldarsi le meningi a furia di pensare e capire: basta spiattellare loro sotto il naso una panzana qualsiasi, e questi ci credono. A margine, è da sottolineare, anche con un certo divertimento, il fatto che Bossi abbia apostrofato i giornalisti come asini ("ragliano"). Una considerazione che fatta da uno che passerà alla storia (se ci passa) per la sua forma espressiva principalmente composta da parolacce, scoregge e dito medio, è tutto dire.

Tornando alla annosa, e a questo punto ormai grottesca, questione della secessione, vale la pena segnalare questa perla di Calderoli: "Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che cerchiamo da tempo". Bello l'ossimoro sulla "separazione consensuale". Peccato che questo consenso B&C se lo possano sognare (e lo sanno benissimo). Non glielo darà infatti né il resto d'Italia né, tantomeno, gran parte del settentrione. E anche questo sanno benissimo.

sabato 3 dicembre 2011

1.000.000

Vi ricordate il famoso milione di posti di lavoro, di cui ha favoleggiato a più riprese il teleimbonitore nel corso dell'ultimo decennio? Beh, pare che ci siamo.

venerdì 2 dicembre 2011

Pericoli scampati

Leggo sulla prima pagina del Corriere che ieri, Giornata mondiale per la lotta all'Aids, in Rai non è mai stato pronunciato il termine profilattico. Io sono d'accordo, intendiamoci, visto che il rischio che si correva era effettivamente di quelli da non sottovalutare. Qualche giovane virgulto, ad esempio, avrebbe potuto udire tale terribile parola e chiederne il significato a mamma o a papà. Certi rischi meglio evitarli.

Come Gesù Cristo

Lo ha detto don Verzè, in merito alla vicenda della bancarotta del San Raffaele di Milano. E ha aggiunto: "Mi offro al giudizio di tutti, dei signori pubblici ministeri, del consiglio di amministrazione, dell'opinione pubblica".

Bello. Specialmente sapendo che dopo una certa età per i reati fiscali non è prevista la detenzione. E il tipo ne ha 91.

giovedì 1 dicembre 2011

Don Gallo replica al tipo dello yoga satanico

Vi ricordate l'esorcista modenese balzato agli onori delle cronache qualche giorno fa per aver tirato fuori la barzelletta dello yoga satanico? Dopo essere stato spernacchiato (giustamente) dal web intero, o quasi, qualche bacchettata se l'è presa pure dal mitico don Gallo.

Che è sempre un prete, intendiamoci, ma è uno di quelli che in fondo non mi dispiacciono.

Giornata mondiale contro l'Aids

Oggi è la giornata mondiale contro l'Aids. Vale la pena segnalarlo, giusto per ricordare che l'emergenza non è affatto superata (anche se i giornali non fanno più i titoloni di una volta).

La querela

Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...