sabato 29 ottobre 2016

Costituzione e biblioteca



Mi sono reso conto che quando vado in biblioteca o in libreria non cerco un libro, è il libro che cerca me, e succede ogni volta che ci vado già con l'idea di ciò che cerco ed esco invece con tutt'altro. Stamattina, ad esempio, non appena ho messo piede nel reparto saggistica l'occhio mi è caduto immediatamente su questo libro che, guarda la combinazione, è capitato a fagiolo, dal momento che tra un mese saremo chiamati a decidere se contribuire a distruggere un altro pezzo di Costituzione o se contribuire a preservarla dalle grinfie di certa gentaglia. È un libro di Salvatore Settis sulla Costituzione che è uscito pochi mesi fa, quando il dibattito tra i sostenitori del sì e del no cominciava a uscire dal letargo e a interessare in misura sempre maggiore la gente. Per ora ho letto l'introduzione, e già alcuni punti evidenziati da Settis mi paiono interessantissimi. Il primo è che Settis non ha scritto questo saggio in relazione alla situazione contingente, ossia la riforma costituzionale di Renzi, perché - scrive -  "L'attacco alla Costituzione comincia molto prima del governo Renzi ed è destinato a durare molto a lungo, proseguendo il graduale smantellamento dell'orizzonte di diritti e garanzie voluto dalla Costituente." Cita quindi il tentativo della riforma Berlusconi-Bossi del 2005, quello targato Berlusconi-Bossi-Tremonti del 2011 di stravolgere l'art. 41 e quello di Monti del 2012 che trasformò l'art. 81 sul pareggio di bilancio. Aggiunge sempre Settis che la meticolosa demolizione della Costituzione e conseguente degrado civile e politico continueranno comunque, indipendentemente dal fatto che vincano i sì o i no. Se vinceranno i no, identiche "riforme" saranno riproposte in nuovi travestimenti; se vinceranno i sì, la nuova forma di Stato e di governo, con un parlamento indebolito e un esecutivo rafforzato, sarà trampolino di lancio per nuove forme di erosione dei nostri diritti.

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