sabato 21 febbraio 2015

Quarto grado e abiezione

Una delle rarissime volte in cui accendo un attimo la tv, m'imbatto per caso in una trasmissione che si chiama Quarto grado. Argomento: l'omicidio della povera Yara Gambirasio. Ci sono luminari in studio e in collegamento esterno: avvocati, esperti di informatica forense, periti, ognuno dietro la sua scrivania coll'immancabile libreria alle spalle che fa tanto scenografia. Ascolto per qualche minuto. Si parla dei filamenti di cui sono composti i sedili del furgone del presunto omicida, poi del suo computer e della sua cronologia delle ricerche svolte su Google. Poi, l'apoteosi dello schifo morboso: vengono mostrate le mutandine che indossava la povera ragazzina quando è stata assassinata. La telecamera indugia su di esse: esterno, interno, composizione del tessuto. Penso al tipo di pubblico che si ciba di questi programmi. Penso a come si possano sentire i genitori di quella ragazzina nel vedere ciò che resta di lei dato in pasto a un pubblico di morbosi e cinici decerebrati.
Spengo, sempre più convinto di avere fatto bene a chiudere con la tv, anni fa.

2 commenti:

  1. vabbè ma anche tu, accendi la tv e ti sintonizzi su quarto grado

    ma allora sei masochista

    50 sfumature di piadina :-)

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  2. Ma chi si sintonizza? Mi ci sono imbattuto per caso e mi ha incuriosito. Mai più.

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