Interessante la faccenda della "tratta delle novizie" di cui ha parlato Bergoglio nell'intervista pubblicata da Civiltà Cattolica. In sostanza, il papa stigmatizza la pratica (presunta o reale?), specie nei paesi in via di sviluppo, di ammissione dei novizi negli istituti religiosi; ammissione che sarebbe motivata più dalla necessità di emanciparsi dalla miseria e dalla precarietà che da reale vocazione. Il rischio, dice Bergoglio, è quello di formare "piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca."
Mi viene in mente quando anche qui da noi, fino a non molti decenni fa - almeno stando a quanto raccontano i nostri genitori e nonni - era pratica abbastanza diffusa quella di spingere i giovani a farsi prete: almeno il vitto e l'alloggio erano assicurati.
Qualche mostro, poi, si è effettivamente visto.
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Non in mio nome.
era così in tutta europa finchè c'era la miseria nera dagli albori del cattolicesimo in poi insomma
RispondiEliminapoi certo nei tempi passati la diffusione della religiosità era più alta e quindi qualcuno in più che sentiva la vocazione c'era
venuta meno la religiosità e la necessità di sfamare una prole consistente è calato il gregge locale da cui attingere e quindi si è dovuto importarli dai paesi poveri in maniera simile ai negrieri che portavano gli schiavi nel nuovo mondo