martedì 9 ottobre 2012

Sogni

Dunque, ancora un paio e poi sarebbe toccato a me. Non so dire la località né il tipo di manifestazione (poteva essere il festival di Sanremo come il concorso canoro della parrocchia, ammesso che le parrocchie organizzino concorsi canori). Buio totale, ma non è importante. Ciò che importa è che non ero riuscito a imparare a memoria il testo della canzone che avrei dovuto cantare - non ricordo neppure quale canzone fosse: strani i sogni, eh? - e quindi mi ero scritto in precedenza un foglietto col suddetto testo.

E qui il dramma: era quasi il mio turno e quel foglietto non lo trovavo più. In tasca, niente; avevo guardato velocemente attorno, sul pavimento, in caso mi fosse inavvertitamente caduto di tasca, ma anche lì niente. Avevo chiesto a qualcuno dei presenti se l'avesse visto, ma, ovviamente, nessuno l'aveva visto. Panico! Era quasi il mio turno e io non avevo più il foglietto.

Che fare? Una fuga strategica? Trovare una scusa? (mal di pancia improvviso, coliche, oppure, che ne so?, fingere uno svenimento, ecc.) Niente, alla fine - adesso toccava a me - avevo deciso di buttarmi sperando di ricordarla. Sono salito sul palco, ho chiuso un attimo gli occhi perché la luce mi dava fastidio, e quando li ho riaperti ho visto... il soffitto della camera. Ho tirato un sospiro di sollievo, ho alzato il dito medio e ho detto: "toh! Adesso arrangiatevi, io sono tornato di qua".

2 commenti:

  1. un vero e proprio incubo!! :D

    RispondiElimina
  2. Tremendo, e dire che la sera prima non avevo neppure mangiato pesante :)

    RispondiElimina

Perché noi maschi non possiamo parlare di aborto?

Nella discussione sui social e fuori che va avanti da giorni sull'aborto, discussione che ha preso il via dopo la proposta di FdI di ins...