venerdì 2 settembre 2011

Tra Allah e Cristo

Oggi Il Giornale pubblica un altro articolo del sempre divertente Magdi: "Il prete prega Allah dentro la chiesa? Tradisce la sua fede".

Riassumendo, il prode articolista si scaglia contro un parroco lombardo colpevole di aver fatto trovare all'entrata della sua chiesa dei volantini con stampate alcune preghiere islamiche. Il tutto in concomitanza con la fine del ramadan.

"O si crede in Gesù o si crede in Maometto; o si è cristiani o si è musulmani", sbraita inviperito il Magdi. E ancora: "Ma non si può assolutamente sostenere di credere in Gesù e al tempo stesso legittimare Maometto come profeta".

Tutta la vicenda, dal mio punto di vista di ateo impenitente, è abbastanza divertente: non varrebbe neppure la pena commentarla. Se non fosse che il povero Magdi si dimentica di dire - piccolo particolare - che, storicamente, i musulmani hanno sempre considerato Gesù come un uomo giusto e un grande profeta. Perché, allora, un cristiano, pur essendo tale, non potrebbe fare altrettanto con Maometto?

Ma, a mio avviso, al di là dei semplici svarioni storico-religiosi, articoli come questo andrebbero censurati perché continuano di fatto a creare e a rafforzare quelle barriere e quegli steccati che oggi sono alla base di ogni intolleranza religiosa, con tutto quello che ne consegue (la cronaca dei conflitti religiosi, se ci fate caso, è sempre ricca e aggiornata in ogni parte del globo).

Insomma, un prete ha messo in fondo alla sua chiesa delle preghiere appartenenti a un'altra religione. L'ha veramente fatta così grossa? E' così grave? Un minimo di tolleranza e un po' di sano ecumenismo non dovrebbero essere il sale di ogni religione? Mettiamo poi, ragionando ovviamente per assurdo, che in quella chiesa si materializzi all'improvviso Gesù: Magdi Allam è sicuro che sarebbe così dispiaciuto di trovare all'entrata quelle preghiere?

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