giovedì 9 settembre 2010

Moschea e diritto di culto: perché dobbiamo sempre uniformarci ai peggiori?

Ricordate la questione della moschea a Milano la cui costruzione era stata fortemente caldeggiata dal cardinale Tettamanzi? Io, dopo il mio post di domenica scorsa non ne ho più parlato, ma la vicenda è comunque andata avanti, portando a un duro scontro la lega e i vertici ecclesiastici milanesi.

Ieri ho letto che la lega avrebbe intenzione di promulgare una legge "per limitare fortemente la possibilità di costruire moschee sul territorio lombardo". Ora, dal mio modestissimo punto di vista una cosa del genere non sta in piedi, per il fatto che si tratterebbe di una legge palesemente anticostituzionale. Se anche venisse promulgata, penso infatti che verrebbe spazzata via dalla Corte Costituzionale al primo ricorso.

Ma non è questo il punto. Il punto sono le motivazioni. "In molti paesi musulmani, come per esempio l’Arabia Saudita, non è possibile costruire una chiesa. È proibito con pene durissime ogni atto di culto cristiano. Senza reciprocità non può esserci dialogo”. Ecco, il motivo per cui la lega vorrebbe fare una legge del genere è la mancanza di reciprocità. Cioé: siccome là da loro non si possono costruire chiese, perché noi dovremmo permettere la costruzione di una moschea?

E' più o meno il discorso in cui mi imbatto spessissimo chiacchierando con amici e conoscenti. Al che, in genere, io argomento in questo modo: se il nostro paese è libero e democratico al punto che garantisce la libertà di religione a tutti, perché dobbiamo rinunciare a questo per diventare come quegli stati teocratici e dittatoriali che non permettono alcuna libertà? La lega vuole fare una legge liberticida che ci equiparerebbe all'Iran pensando così che il nostro paese, dopo, sarà migliore? Non gli viene il dubbio che forse sarà un pochino peggiore? Non pensa che garantire a tutti il sacrosanto diritto di professare la propria religione sia motivo di vanto per un paese?

Insomma, è più civile un paese che lascia liberi di professare la propria religione, o un paese che permette la professione di una sola religione e per chi sgarra sono dolori?

4 commenti:

andynaz ha detto...

Non pensa che garantire...

no, la lega di solito non pensa (almeno, non con la testa) :-)

io cmq non ho capito come sperano ancora di far passare queste leggi razziste...

lucy ha detto...

la Lega rivendica il diritto di Faida. Voi trattate male noi (in alcuni dei vostri Paesi) e noi facciamo lo stesso con voi.
Voi siete antidemocratici e lo siamo anche noi ecc ecc.

è un sistema che veniva ampiamente utilizzato nella società mongola intorno al XII secolo e nei regni romano barbarici già dal V secolo d.C.
Ci sono poi diversi esempi un po' in tutta Europa almeno fino all'illuminismo.
Io mi chiedo se alla Lega si rendono conto che i problemi non si risolvono mettendo in pratica ordinamenti feudali o basso medievali.
Devo aggiornare il calendario: siamo nel 2010 d.C.

Andrea Sacchini ha detto...

Oltre a questo, c'è da sfatare il luogo comune che i cristiani non possono professare la loro fede nei paesi a maggioranza islamica.

A questo proposito, Giuseppe Civati e altri, del Pd, hanno pubblicato recentemente una ricerca molto interessante. Il pdf è qui. Provate ad andare a leggere cosa si dice a pag. 4.

lucy ha detto...

io sapevo che la libertà di professare la religione cattolica c'è anche in Iran, in Marocco, Algeria, Tunisia, Indonesia ecc ecc.

ora mi scarico il tuo pdf

ai politici non bisogna fare troppo caso. se dicono una cosa è sicuramente sbagliata.

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