lunedì 16 agosto 2010

Lezioni di civiltà da Obama

Ne sta discutendo praticamente tutto il pianeta. Mi riferisco alla vicenda della costruzione di una moschea nei pressi di Ground Zero, che ha avuto l'avallo del presidente Obama. Voi sapete cosa penso io delle religioni in generale, e quindi non faccio una valutazione di opportunità o meno di costruire un luogo di culto per i musulmani proprio in quel luogo. Mi limito solo a fare un paio di considerazioni sul come Obama si è approcciato alla questione.

Obama è probabilmente in questo periodo al punto più basso di popolarità da quando è stato eletto, e buona parte dell'opinione pubblica americana è sfavorevole al progetto della moschea. Obama avrebbe potuto fare una scelta di convenienza, opponendosi al progetto e recuperando così un po' di consenso. E invece ha messo davanti alla convenienza politica i princìpi, che possono essere condivisibili o meno, ma che in questo caso sono quelli dettati dalla Costituzione americana secondo cui in America c'è la piena libertà di culto.

"Siamo negli Stati Uniti e il nostro impegno a favore della libertà di culto deve essere inalterabile. Il principio secondo il quale i popoli di tutte le fedi siano i benvenuti in questo Paese e quello secondo il quale non saranno trattati in modo diverso dal loro governo è essenziale per essere quello che siamo", ha dichiarato Obama riferendosi proprio alla Costituzione americana.

Una scelta impopolare quindi, una specie di "suicidio elettorale", come lo ha definito Vittorio Zucconi, l'altro ieri, su Repubblica, che nelle elezioni di medio termine del prossimo novembre Obama potrebbe pagare molto caro. Ma soprattutto una grande lezione di civiltà politica e tolleranza religiosa. Segno che certi politici, in certi paesi, sono ancora capaci di anteporre i valori della Costituzione su cui hanno giurato ai giochetti e alle convenienze politiche.

Molti americani hanno protestato, hanno contestato la decisione, hanno sfilato per le strade. E hanno fatto bene, a mio avviso; è sacrosanto che chi ha qualcosa da dire o desidera far conoscere la propria contrarietà e disappunto rispetto a certe scelte politiche lo faccia nel modo che ritiene più giusto. Ma a quelli che hanno protestato, e anche agli altri, se potessi direi di tenerselo stretto uno come Obama, di conservarlo gelosamente il più a lungo possibile, di non lamentarsi. Perché ci sono paesi che hanno i Berlusconi e i Bossi con cui fare i conti.

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