domenica 29 agosto 2010

L'anestesia dei cervelli

L'audio non è perfettamente sincronizzato col video, ma mi pare che non sia importante.

3 commenti:

lucy ha detto...
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lucy ha detto...

quello che dice Strada è condivisibile.
Io vorrei però porre l'accento sul perché siamo arrivati a questo punto. e il perché mi pare evidente. Gli italiani, alcuni italiani, pur conoscendo bene Berlusconi, gli hanno dato il voto avallando di fatto questo stato di cose.
Berlusconi, dal canto suo è stato e sarà sempre un'imprenditore di una grande azienda, di un impero economico (a differenza dei piccoli imprenditori che contano poco o niente come il qui presente) e non è democratico.
Il concetto di democrazia non esiste in chi gestisce grandi aziende. Esiste il concetto veterocapitalista di padrone e servo. il padrone comanda e il servo obbedisce. Per Berlusconi l'Italia è un'azieda in cui lui comanda e gli altri obediscono. Il popolo non conta nulla. è solo un'entità indistinta che deve avallare il suo potere e a cui riferirsi per avvalorarlo.
qualsiasi azione Berlusconi voglia fare deve giustificarla con frasi ad effetto come "faccio la volontà popolare", "il popolo lo vuole" ecc ecc.
il popolo mette una croce su un foglio di carta ogni determinato arco di tempo. Qui si ferma la democrazia. il resto lo fanno i politici e la partecipazione civica è assente.
la differenza tra l'azienda grande e quella piccola è che quella grande può avere mille agevolazioni e andare a piangere dallo Stato se non ha soldi e rischia il fallimento e riceverne tanti (vedi Fiat e non solo); la piccola azienda invece deve fare da se, deve autogestirsi e pagare un casino di tasse.
l'azienda grande detta legge e influenza la politica; quella piccola no.
Berlusconi in quanto "grande" uomo d'azienda (grande in senso meramente figurato da intendere come uomo di una grande azieda) con il suo immenso potere può fare ciò che vuole in pieno conflitto di interessi.
la colpa però rimane sempre di chi lo ha votato che in 16 anni ha fatto finta di credere che berlusconi sia un politico.
non lo è e fa il suo mestiere: il padrone d'azienda che rimette a posto i conti della propria azienda e della propria vita, servendosi dello Stato e del suo potere contro gli italiani.
la lega - che un tempo stimavo - era il primo partito antiberlusconiano che ricordi ora Berlusconi se l'è comprata con una sorta di federalismo che servirà solo a tartassare anche a livello locale le aziende italiane.
sarà per questo forse che, pur rimanendo di destra, non voto da 8 anni..

Andrea Sacchini ha detto...

Gli italiani, alcuni italiani, pur conoscendo bene Berlusconi, gli hanno dato il voto avallando di fatto questo stato di cose

Non sono del tutto d'accordo sul "pur conoscendo bene Berlusconi". Il resto del tuo commento lo condivido.

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