martedì 17 agosto 2010

Famiglia Cristiana e lo sprezzo del pericolo

Ricordate l'editoriale del 4 agosto scorso del noto settimanale cattolico? Allora io mi preoccupai delle sorti di don Sciortino, direttore del settimanale, perché l'esperienza Boffo insegna che chi tocca certi fili muore - per la cronaca, non è ancora morto nessuno, ma la sollevazione indignata di esponenti del Pdl ci fu eccome.

L'edizione che sarà in edicola domani fa il bis. E anche stavolta non ci va giù leggera per niente:

Dossier, minacce e ricatti velenosi volano come stracci, in un’Italia ridotta alle pezze. E con avversari da polverizzare, con ogni mezzo, perché il potere assoluto non ammette dissenso: non fa prigionieri, solo terra bruciata contro chi canta fuori dal coro.

Interessante anche il seguente passaggio:

Il Paese che si avvia a celebrare l’unità d’Italia è stufo di duelli, insulti e regolamenti di conti. Una politica responsabile, che miri al bene comune, richiederebbe oggi, da tutti, un passo indietro, prima che il Paese vada a pezzi, e un’intesa di unità nazionale (e solidale) che restituisca ai cittadini il diritto di eleggersi i propri rappresentanti

Il riferimento, qui, almeno da come ho inteso io, è alla proposta già avanzata da molti esponenti politici di un governo tecnico, o di transizione (o come cavolo desiderate chiamarlo), che faccia in un brevissimo lasso di tempo almeno qualcuna di quelle benedette riforme che l'armata brancaleone che ci governa è da due anni che promette.

E il "che restituisca ai cittadini il diritto di eleggersi i propri rappresentanti" si riferisce a una nuova legge elettorale che mandi in soffitta il "porcellum", voluto dai leghisti, e restituisca finalmente il diritto agli elettori di scegliere i propri rappresentanti, come prevede la nostra Costituzione.

Chi li sente, domani, quelli del Pdl?

2 commenti:

  1. Chi li sente, domani, quelli del Pdl?

    sarà interessantissimo sentirli... :-)

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  2. Ho stampato l'articolo prendendolo dal sito di Famiglia Cristiana. Almeno don Sciortino non usa mezzi termini e scrive con chiarezza ciò che tanti giornalisti, ben remunerati e presenti su importanti testate nazionali, non scrivono.

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