martedì 17 agosto 2010

Addio al "picconatore"


E così se n'è andato anche Cossiga, il "picconatore" della prima repubblica. Non ricordo granché di queste famose picconate, amate da molti e detestate da altrettanti. Quello che ricordo bene, e che mi è rimasto particolarmente impresso, è un'intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino nel novembre del 2008, ai tempi delle prime proteste di piazza e occupazione degli istituti da parte degli studenti contro la cosiddetta riforma Gelmini. In quell'occasione, forse qualcuno ricorderà, Berlusconi minacciò di mandare la Polizia negli istituti.

Ve ne riporto un estratto:

Presidente Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

Se volete leggere la versione integrale la trovate qui. Per me è già più che sufficiente questo estratto.

2 commenti:

andynaz ha detto...

vedo che ricordiamo le stesse cose :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Già, certe cose rimangono...

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