venerdì 30 luglio 2010

Di Pietro (a ragione) si lamenta

Antonio di Pietro si è lamentato, oggi, dal suo blog, perché non c'è stato un giornale o un tiggì che abbia dedicato un trafiletto al deposito in Cassazione delle firme per i referendum abrogativi proposti dall'IdV.

Per capirci qualcosa ho chiesto spiegazioni a un serio giornalista parlamentare che ho incontrato questa mattina a Montecitorio. Mi ha risposto che ciò era dovuto al fatto che l’Italia dei Valori non ha collegamenti lobbistici adeguati con le varie redazioni giornalistiche e televisive e, per questa ragione, la nostra azione politica e parlamentare viene costantemente ignorata se non addirittura boicottata (anche su istigazione di altri gruppi parlamentari). Insomma, mi ha consigliato di “piazzare” qualche giornalista “amico” nelle redazioni dei giornali.

Insomma, come si dice, l'Idv non ha "santi in paradiso" e quindi non se lo fila nessuno. Ora, qualcuno potrà anche dire: chi se ne frega? Legittimo, per carità. Ma non si tratta di una cosa da poco, a prescindere dal fatto che si sia simpatizzanti o meno del partito dell'ex magistrato. Si tratta infatti di 2.200.000 firme. Vuol dire che 2.200.000 persone sono uscite da casa e sono andate in piazza a firmare. In un paese normale, forse, qualche tiggì avrebbe dedicato alla faccenda un servizietto di una trentina di secondi.

Noi dobbiamo accontentarci dei "servizietti" di Minzolini.

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