venerdì 12 febbraio 2010

Sesso (poco) e appalti (molti)

Non è che ci sia granché da dire sul terremoto che investito ieri la Protezione Civile. Anzi, rettifico, di cose da dire ce ne sarebbero molte, ma non si aggiungerebbe niente a quello che si sa già. Solo alcune considerazioni. Non mi pare che sia il sesso o la famosa "festa megagalattica" dedicata a Bertolaso il perno su cui ruota tutta l'inchiesta; certo, escort e accompagnatrici varie non mancano mai come corollario alle storie di presunta corruzione che con una certa frequenza vengono scoperte; e del resto la stampa, come si sa, su questi dettagli pruriginosi ci si butta a pesce, ma il problema vero è proprio la corruzione. Anzi, una "storia di ordinaria corruzione", come l'ha definita, sembra quasi con rassegnazione, il giudice Rosario Lupo che sta coordinando l'inchiesta.

La gravità è proprio questa, non il sesso in sé. Il fatto cioè che ormai la corruzione sia diventata nel nostro paese un sistema, un modo di fare accettato da tutti, quasi legittimo verrebbe da dire vista la sua diffusione. Del resto i rapporti di Trasparency International che anno dopo anno vengono pubblicati sono eloquenti, eloquentissimi. E non è necessario, naturalmente, che sia io, qui, a spiegare i danni che crea al paese e ai cittadini un sistema basato sulla corruzione: lievitazione dei costi delle opere, aumento della spesa pubblica, lavori importanti assegnati ad aziende non in base a criteri meritocratici ma "economici", ecc... Se oggi in Italia siamo messi come siamo messi, gran parte della responsabilità è anche di questo sistema. Ed è inquietante, anche se ormai ci siamo abituati, che le istituzioni, la politica, ogni volta che vengono a galla storie di questo genere si schierino non dalla parte di chi smaschera i misfatti ma di chi ne è il presunto responsabile. Ed altresì inquietante che nel corso degli anni si sia legiferato nel senso di depenalizzare questi tipi di reati.

Qualunque persona che ha ancora un po' di senso di onestà e responsabilità non può restare indifferente a quanto detto ieri dal presidente del Consiglio ("i pm si vergognino"). Nell'universo di informazione manipolata in cui più o meno inconsapevolmente siamo tutti - oggi in particolare - a bagno, si è arrivati al punto in cui se un inquirente scopre un reato si deve vergognare, mentre chi l'ha commesso, per ora sempre in maniera presunta, intendiamoci, viene santificato a reti unificate. Ieri sera sono incappato in un'assurda conversazione tra Emilio Fede e Capezzone (lo so, qualcuno dirà: non guarderai mica il tg4? No, è che stavo facendo zapping e mi ci sono imbattuto) che stavano appunto parlando della vicenda Protezione Civile. Sapete cos'era lo scandalo per loro? Mica l'inchiesta, la presunta corruzione, gli appalti truccati; no, lo scandalo erano le intercettazioni che hanno permesso di scoperchiare il pentolone puzzolente. I casi più gravi di corruzione e malaffare scoperti nel nostro paese sono venuti a galla grazie alle intercettazioni - pensate ad esempio allo scandalo della clinica Santa Rita a Milano. Ecco, per questa gente qua, invece, lo scandalo è la presunta quanto inesistente violazione della privacy che comporta la loro pubblicazione. Cioè, non è grave il fatto criminoso, ma il mezzo che ha permesso di scoprirlo.

Quindi, da una parte abbiamo un presidente del Consiglio, e non solo lui, che in spregio a qualsiasi richiamo etico e di responsabilità istituzionale delegittima le persone che cercano di perseguire il malaffare, cioè i magistrati e gli inquirenti; dall'altra abbiamo i mezzi di informazione, allineati e coperti, che provvedono a delegittimare i mezzi e i sistemi utilizzati per scoprire il malaffare. In mezzo ci siamo noi, che se sappiamo come muoverci in questa giungla è probabile che ancora ne veniamo fuori. Altrimenti va a finire che diamo ragione al presidente del Consiglio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bertolaso e il suo amico saranno assolti perché innocenti. Non capisco perché i magistrati si divertono ad aprire inchieste senza avere nulla in mano. speriamo che Maroni faccia una legge per vietarlo.
e intanto - malgrado i gufi vari - aumenta vertiginosamente la produzione industriale.

silvio ti amo!!

Maurizio ha detto...

Non ci resta che sperare nell'asteroide!

Ciao Maurizio

selen ti amo!!!!

Andrea Sacchini ha detto...

>Bertolaso e il suo amico saranno assolti

A parte il fatto che né Bertolso né i suoi amici sono ancora sotto processo in quanto semplicemente indagati; in ogni caso, alla fine, come del resto succede in tutti i paesi normali, sarà un tribunale a stabilire le responsabilità. Questa, come dicevo, è la prassi nei paesi normali. Poi c'è l'Italia, dove la colpevolezza o meno di un ministro viene stabilita a priori dal presidente del Consiglio. Ma ormai siamo abituati a tutto.


>Non capisco perché i magistrati si divertono ad aprire inchieste senza avere nulla in mano

A parte che non penso che si divertano molto. Rimane il fatto che allo stato attuale non è che non abbiano proprio niente in mano.


>silvio ti amo!!

Chi ti garantisce che l'amore sia ricambiato? :-)


>Non ci resta che sperare nell'asteroide

Mah, secondo me farebbe cilecca anche quello... :-)

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