sabato 6 febbraio 2010

Lotta alla mafia?

Ho cercato di capirci qualcosina di più riguardo al famoso provvedimento, che sta facendo un discreto rumore in questi giorni, che manderebbe al macero moltissimi processi di mafia e che ha provocato l'allarme del procuratore nazionale Piero Grasso.

Per farla breve, all'interno del famoso pacchetto sicurezza del luglio scorso, quello per intenderci che contiene il reato di immigrazione clandestina e altre chicche, ci sarebbe un comma che inasprisce le pene previste per il reato di associazione mafiosa, portandole sopra i 24 anni di reclusione. A prima vista sembra effettivamente trattarsi di una norma che agevola la lotta alla mafia inasprendo la pena, ma il legislatore, non è ancora ben chiaro se consapevolmente o meno, non ha tenuto conto che un tale aggravio di pena sposta la competenza dei relativi procedimenti dai normali tribunali alle corti di assise. Risultato? Lo spiega il magistrato antimafia Antonio Ingroia:

"Se dovesse prevalere la tesi della competenza delle Corti d'assise sarebbe una vera e propria catastrofe con effetti che vanno dal regresso del processo in primo grado alla cancellazione di sentenze nei dibattimenti quasi conclusi. E qui si tratta dei capi dell'associazione mafiosa. Altro che processo breve. Sarebbe molto peggio, e le conseguenze si ripercuoterebbero nelle vicende di mafia.
[...]
É il risultato dell'approssimazione con cui si fanno le leggi in tema di mafia – continua Ingroia – sono gli effetti di una legislazione che va avanti a strappi, in modo schizofrenico e disorganico."

Adesso il governo, preso un alla sprovvista, cerca di correre velocemente ai ripari con un decreto legge che estenda la competenza dei tribunali ordinari anche ai reati di associazione mafiosa, indipendentemente dalla pena edittale massima. Tutto questo per evitare che moltissimi dibattimenti debbano ricominciare da capo, e soprattutto per evitare clamorose scarcerazioni di pericolosi esponenti mafiosi.

Ovviamente prendiamo per buono l'errore fatto in buona fede, la svista; ma non si può fare a meno di notare che questo episodio segue di poco la proposta di legge del senatore Valentini, quella che ha sollevato un altro vespaio perché si proponeva - sintetizzo brutalmente - di invalidare le testimonianze dei pentiti nei processi di mafia, legge che avrebbe rappresentato un colpo di spugna verso moltissimi procedimenti in corso (casualmente era compreso quello di Dell'Utri).

Insomma, noi siamo convinti, come ama ripetere fino all'ossessione Berlusconi e compagnia bella, che questo governo è quello che ha fatto di più contro la mafia, ecc., ma gradiremmo delle proposte di legge che dessero maggiormente l'idea che si sta effettivamente andando in questa direzione.

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