mercoledì 24 febbraio 2010

Da Scaglia a Fastweb alla politica

Mi pare che l'ondata giudiziaria abbattutasi ieri sul mondo della telefonia in combutta con quello della politica - questa c'è sempre - offra uno spaccato eloquente, se mai ce ne fosse ancora bisogno, del livello che ha raggiunto il malaffare nel nostro paese. I giudici ritengono che Silvio Scaglia, fondatore ed ex a.d. di Fastweb, ed altri personaggi che ruotano nell'orbita delle telecomunicazioni e della politica - è stato chiesto l'arresto anche per il senatore Pdl Nicola Di Girolamo - siano al centro di un grosso giro di riciclaggio di soldi sporchi con ramificazioni anche all'estero. Coinvolte pure Telecom Italia Sparkle, una controllata di Telecom italia, e Fastweb, per entrambe delle quali il gip ha chiesto addirittura il commissariamento. Certo, come si usa dire sempre, ormai alla stregua di un disco rotto che ripete sempre lo stesso ritornello, siamo alle indagini preliminari, tutto è ancora da dimostrare, ecc., ma ormai il numero delle inchieste dove tutto è ancora di dimostrare comincia a dare da pensare.

Giusto ieri Beppe Pisanu, ex ministro dell'Interno e attuale presidente dell'antimafia, ha detto senza mezzi termini che ciò davanti a cui ci troviamo non è una nuova tangentopoli, ma qualcosa di molto peggio. "Per certi versi, siamo oltre. Allora crollò il sistema del finanziamento dei partiti. Oggi è la coesione sociale, è la stessa unità nazionale a essere in discussione, al punto da venire apertamente negata, anche da forze di governo. Si chiude l’orizzonte dell’interesse generale e si aprono le cateratte dell’interesse privato, dell’arricchimento personale, della corruzione dilagante". Mi pare che quanto affermato da Pisanu strida un tantino col ritornello ossessivo che da giorni ci propina il cavaliere e cortigiani al seguito - ultimamente ci si è messo anche Fini: "nessuna nuova tangentopoli", "casi isolati", ecc... Forse anche questo è un disco oramai rotto al quale la gente non crede più.

Il bello è che questa nuova presunta truffa, che secondo i pm avrebbe cagionato un danno all'erario di 400 milioni di euro, è partita, come del resto quella sulla Protezione Civile, dalle intercettazioni telefoniche. Voi capite allora la necessità, l'urgenza, l'improcrastinabilità di rimettere mano a quel benedetto disegno di legge, già passato al Senato e in lenta discussione alla Camera, per togliere di mezzo una volta per tutte queste maledette intercettazioni. Ne va della nostra loro privacy. Berlusconi accarezza da sempre questo desiderio, e infatti giusto un paio di giorni fa il suo principale ministro ad personam ha detto che su questo non si farà marcia indietro. Perché l'importante non è combattere il malaffare e la corruzione, magari con appositi decreti legge-spot tipo quello dell'altro giorno, ma è molto più importante impedire alla magistratura di scoprire le nefandezze e ai cittadini di venire a saperlo.

6 commenti:

Maurizio ha detto...

I vecchi dicevano:
Il più pulito c'ha la rogna,ed è vero.
La classe politica del dopo tangentopoli si è rivelata ancora peggiore.
Prima avevano la scusa che rubavano per il partito.
A questo punto ci resta solo una sana rivoluzione.
Che il buon bottino ce la fa pagare dall'aldilà?

Ciao
Maurizio

Anonimo ha detto...

io sono convinto che Berlusconi uscirà rafforzato dallo scandalo della protezione civile e sono convinto anche che più politici del pdl verranno arrestati o messi sotto processo più il partito si rafforzerà.
In un Paese civile Berlusconi sarebbe stato costretto a dimettersi e a lasciare il Paese. In Italia verrà acclamato eroe e si rafforzerà in maniera sensibile.
A questo punto consiglio anche agli indagati e ai criminali già condannati di darsi alla politica perché sicuramente prenderanno milioni di voti.
sono sicuro che se domani un uomo molto ricco facesse un attentato con conseguente strage, nel giro di pochi giorni potrebbe ambire alla presidenza del Senato o della Camera o alla presidenza del Consiglio.
Ormai in italia siamo veramente in condizioni di totale sfaldamento di ogni regola civile, morale o etica. siamo allo sbando, stiamo affondando, anzi siamo già affondati.
Ora manca solo il governo diretto della mafia e poi siamo a posto. il cerchio sarà completo.

Anonimo ha detto...

aggiungo pure quello che mi ha detto un amico un paio di giorni fa commentando l'attuale situazione sociale italiana. "non si può andare avanti così: ci vorrebbe la dittatura".
questa frase l'ho sentita da varie persone, un po' troppe per pensare che siano casi isolati. Comincio a pensare che agli italiani la democrazia faccia schifo!
per questo stiamo messi male

Andrea Sacchini ha detto...

ci vorrebbe la dittatura

Non è che un po' ci siamo già?

Anonimo ha detto...

si vede che non gli basta, la vogliono ancor più dura.

Andrea Sacchini ha detto...

Avanti di questo passo e ce la faranno.

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