lunedì 16 novembre 2009

I vertici (in)utili

Barack Obama era ieri in visita ufficiale a Singapore, seconda tappa del giro in Asia che lo porterà anche in Cina e Corea. Qui, tra le tante cose, si è parlato del vertice mondiale sul clima di Copenaghen, in programma il mese prossimo, e si è arrivati a una bella conclusione: non si deciderà un bel niente.

In una colazione organizzata stamattina a margine del Forum economico Asia Pacifico (Apec), i leader, tra cui il premier danese Lars Lokke Rasmussen, che presiederà la conferenza sul clima, hanno constatato che sarà impossibile sottoscrivere a Copenaghen un nuovo trattato sul riscaldamento globale, vincolante per tutti i 192 Paesi che saranno presenti nella capitale danese, viste le profonde divergenze ancora esistenti tra i Paesi ricchi e quelli più poveri sugli indirizzi da adottare.

Se tutto va bene, al massimo si troverà "un’intesa «vincolante politicamente» per rinviare a un futuro vertice la risoluzione delle questioni più spinose". Tradotto: al prossimo vertice mondiale di Copenaghen si proverà a definire un documento condiviso che stabilisca che al vertice successivo siano prese decisioni vincolanti. Lo so, verrebbe da ridere se non fosse che in realtà c'è ben poco da ridere.

In realtà, giusto per dire le cose come stanno, della questione clima non frega un bel niente a nessuno, è inutile girarci intorno. O meglio, forse a qualcuno fregherebbe anche, ma tutto si ferma inesorabilmente quando è ora di tradurre i propositi in fatti. Basta vedere cosa è successo da quel famoso protocollo di Kyoto del 1997, al quale oltretutto non hanno ancora aderito gli USA, maggiori produttori mondiali assieme alla Cina di co2. E allora avanti a colpi di vertici internazionali in cui si dice che a quello successivo si deciderà.

Per restare in tema, vale la pena segnalare che oggi inizia a Roma il vertice FAO, l'ennesimo, quello che impedirà a Berlusconi di essere presente come co-imputato all'udienza milanese del processo sui diritti Mediaset. E' il famoso "legittimo impedimento" che la Corte Costituzionale, nelle motivazioni alla bocciatura del lodo Alfano, ha riconosciuto come perfettamente legittimo. Va ricordato che all'indomani della bocciatura del lodo Alfano il premier aveva detto che si sarebbe presentato alle udienze per "sbugiardarli tutti" ("I processi che mi scaglieranno sul piatto sono autentiche farse: sottrarro' qualche ora alla cura della cosa pubblica per andare la' e sbugiardarli tutti"); e infatti, a dimostrazione che faceva sul serio, è già ricorso al suo primo legittimo impedimento e ha già fatto mettere in cantiere dal fido Ghedini il famoso "processo breve", che di fatto lo scamperà dai processi Mills e Mediaset. E pensare che c'è ancora gente che crede a quello che dice.

Tornando al vertice FAO, forse avrete letto che Jacques Diouf ha cominciato uno sciopero della fame per sensibilizzare l'opinione pubblica sul gravissimo problema della fame nel mondo. Sciopero che probabilmente interromperà oggi davanti ai sountuosi menù che i delegati dei vari paesi si fanno preparare in occasione di questi vertici. Ora, intendiamoci, io non ho niente contro questi appuntamenti, ma se si considera che il numero di persone malnutrite ha appena superato il "traguardo" del miliardo e che tutti gli obiettivi che si è posto questo famelico organismo sono stati regolarmente disattesi, compreso il dimezzamento della mortalità per fame entro il 2015, perché continuano ancora a riunirsi?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il vertice della Fao si è chiuso sobriamente con un bel banchetto a base di ostriche e champagne...

uhm..

il Papa tutto bello vestito in raso, con i suoi scarpini e le sue collanine in oro massiccio ha esortato a vincere la fame nel mondo..

uhm

qualcosa non mi torna.

Andrea Sacchini ha detto...

Il vertice Fao sulla sicurezza alimentare che si è aperto oggi a Roma sembra avere un finale già scritto nelle conclusioni approvate in mattinata. (fonte)

Sì, l'ennesimo vertice a base di aragoste e fois gras che si conclude con l'ennesimo nulla di fatto.

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