Il Giornale, principale house organ di famiglia, si è lanciato in una nuova e stupefacente campagna, con tanto di raccolta firme: l'abolizione del canone! Pensate, nel 2009 Il Giornale se ne esce con un'iniziativa rivoluzionaria e innovativa. Poco importa che l'abolizione del canone sia oggetto da anni di uno sterminato numero di campagne - su facebook è attivo un gruppo che conta attualmente quasi 230.000 simpatizzanti - il Giornale ci arriva oggi. Meglio tardi che mai.
"Tassa Santoro" la chiamano. E in effetti la decisione sarebbe maturata dopo la puntata di giovedì scorso di Annozero, che ha mandato su tutte le furie Berlusconi e soci tanto da indurre il governo a correre ai ripari.
A quelli del Giornale, però, probabilmente sfugge che tra i tanti che si battono per l'abolizione di questa odiosa tassa ci sono anche quelli che non vogliono più finanziare le trasmissioni-zerbino di Bruno Vespa, il tg1 di Minzolini, programmi come Voyager che continuano a menarla con la storia della fine del mondo nel 2012. E allora che si fa? Beh, per quel che mi riguarda condivido la provocazione di Gilioli: mettere sul bollettino di pagamento una serie di opzioni spuntabili con una x riferite alle principali trasmissioni, in modo che ognuno decida quali vuole finanziare coi suoi soldi.
Non sarebbero contenti tutti?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Perché noi maschi non possiamo parlare di aborto?
Nella discussione sui social e fuori che va avanti da giorni sull'aborto, discussione che ha preso il via dopo la proposta di FdI di ins...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
Non in mio nome.
Quando lo diceva Di Pietro andava bene?
RispondiEliminaVeramente Di Pietro "non lo diceva", lo dice.
RispondiElimina