venerdì 21 agosto 2009

Siamo sicuri che servono nuove carceri?

La domanda può sembrare inutile, vista la situazione in cui versa il nostro sistema carcerario. Ma forse non è così. Guardate questo video:


Si tratta di un servizio di Striscia la Notizia andato in onda poco meno di un paio di anni fa. Voi sapete che recentemente il ministro della giustizia Alfano ha dichiarato che in settembre porterà in Parlamento il suo piano carceri, che prevede la costruzione nel più breve tempo possibile di nuove strutture di pena. Il problema, paradossale, è che nel nostro paese ci sono già moltissime strutture carcerarie che sono totalmente abbandonate, come testimonia il video di Striscia. L'Aduc ha pubblicato recentemente il testo di un'interrogazione parlamentare in cui si chiede conto di questa situazione.

Ecco qui di seguito uno stralcio in cui sono elencate alcune di queste situazioni.

"1) a Udine i sindacati denunciano la chiusura della sezione femminile del penitenziario;
2) a Gorizia è inagibile un intero piano della galera;
3) chiusure parziali anche in Veneto, dove la capacità ricettiva è ridotta 50 unità sia a Venezia che a Vicenza;
4) a Pinerolo il carcere è chiuso da dieci anni e di quello nuovo c'è solo il terreno, non il cantiere;
5) nella provincia mantovana, a Revere, dopo 17 anni il carcere da 90 detenuti (costo 5 miliardi) è ancora incompleto. I lavori sono fermi dal 2000, ma i locali costati più di 2,5 milioni di euro sono già stati saccheggiati;
6) in provincia di Ferrara, a Codigoro, c'è un carcere che nel 2001, dopo lunghi lavori, sembrava pronto all'uso e invece è ancora chiuso;
7) Bologna si segnala per lo sperpero di milioni di euro (3,5) per la costruzione di un centro sportivo, destinati ai secondini, finito e abbandonato;
8) in Toscana, a Pescia, il Ministero ha soppresso la casa mandamentale e a Pontremoli, carcere femminile inaugurato nel '93; c'è posto per 30 detenute, ma in media le "ospiti" -rivela l'OSAPP- sono meno di 4 e da un mese e mezzo è sbarrato;
9) ad Ancona-Barcaglione con il carcere di 180 posti inaugurato nel 2005, nonostante le spese di mantenimento della struttura vuota ammontassero a mezzo milione di euro l'anno, gli ospiti non sono mai stati più di 20, i dipendenti 50;
10) in Umbria con la chiusura del vecchio carcere di Perugia-centro si è inaugurata la nuova struttura di Capanne. Ma un intero padiglione, con celle per 150 detenuti, risulta inutilizzato. Eppure nel vicino carcere di Terni un anno fa sono stati appaltati lavori per costruirne uno nuovo;
11) in Abruzzo, nel penitenziario di San Valentino, costruito da 15 anni, non c'è detenuto che vi abbia alloggiato: nella struttura le guardie raccontano di aver visto girare cani, pecore e mucche;
12) in Campania il carcere di Gragnano è stato inaugurato, funzionante e chiuso. Idem Frigento. Morcone, a due passi da Benevento, 45 chilometri da Ceppaloni, è pronto ma non parte;
13) in Puglia nel barese oltre a Minervino Murge (mai entrata in funzione, ma finita) c'è il giallo di Casamassima: per il SAPPE il mandamentale sarebbe già condannato all'oblio da un decreto del Dap, ma il sindaco, Vito De Tommaso, dice: "Non ne so nulla, c'è solo una trattativa col ministero". A Monopoli, nell'ex carcere mai inaugurato, non ci sono detenuti ma sfrattati che hanno occupato abusivamente le celle abbandonate da 30 anni. Ad Altamura si aspetta ancora l'inaugurazione di una delle tre sezioni della prigione;
14) in Capitanata non sono stati mai aperti i mandamentali di Volturara Appula (45 posti, incompiuto) e Castelnuovo della Daunia (già arredato da 15 anni);
15) sempre nel foggiano tre casi emblematici: Accadia (prigione consegnata nel ‘93, ora del Comune, inutilizzata), Bovino (una struttura da 120 posti, già pronta, chiusa da sempre) e Orsara;
16) a Spinazzola il carcere chiuso per anni è finalmente in funzione;
17) in Basilicata il carcere di Irsina, vicino a Matera, costato 3,5 miliardi negli anni '80 ha funzionato un anno, oggi è un deposito del Comune;
18) in Calabria nella mappa delle celle inutili oltre a Mileto c'è Squillace (ristrutturato e chiuso), Propani (ci abita un custode comunale), le carceri di Arena, Soriano Calabro, Petilia Policastro e Cropalati (quest'ultimo già convertito a legnaia) sono state soppresse;
19) a Reggio nel nuovo carcere di Arghilà, che doveva aprire due anni fa, i lavori vanno a rilento: alla fine costerà 25 milioni di euro;
20) in Sicilia c'è lo scandalo di Gela: carcere enorme, nuovo di zecca, mai aperto; a Villalba, Caltanissetta, vent'anni fa hanno inaugurato una prigione per 140 detenuti costata all'epoca 8 miliardi di lire, dal '90 è chiusa, recentemente ne hanno fatto un centro polifunzionale. Licata è off limit per 25 detenuti, ad Agrigento solo sei detenute occupano i 100 posti della sezione femminile;
21) in Sardegna, mandate in pensione le case mandamentali di Terralba, Sanluri, Santavi, Carbonia, Bono, Ales, Ghilarza e, soprattutto, Busachi (5 miliardi di lire mai inaugurata), c'è la storia del penitenziario "la Rotonda" di Tempio Pausania, ristrutturato e riadattato, mai riaperto. Di case di reclusione-lavoro sull'isola ce ne sono tre (Mamone, Is Arenas, e Isili) con grandi potenzialità ricettive per detenuti da reinserire. Solo a Mamone, negli anni '70, c'erano 1.500 ospiti. Ora 50". (fonte)

Ora, intendiamoci, nessuno dice che se anche tutte le strutture elencate dall'Aduc fossero in funzione il problema del sovraffollamento non esisterebbe, ma sicuramente non sarebbe ai livelli a cui siamo giunti. Quindi la domanda è d'obbligo: perché non vengono utilizzati gli istituti già pronti, o quelli in fase di ultimazione che potrebbero essere resi funzionanti con una spesa sicuramente inferiore rispetto a quella necessaria per costruirne di nuovi?

La risposta la dà la redazione di ristrettiorizzonti.it, in una lettera inviata a Striscia nel 2006 della quale vi cito qui di seguito alcuni stralci.

Gentile Striscia la Notizia, siamo la redazione di Ristretti Orizzonti, un giornale dal e sul carcere interamente realizzato da detenuti, detenute e volontari dell'Istituto Penale Femminile della Giudecca e della Casa di Reclusione di Padova, da dove produciamo anche un sito internet, http://www.ristretti.it, che è fra le più ampie fonti di informazioni sul mondo penitenziario che si possa trovare.

Abbiamo deciso di scrivervi perché è dal 2000 che scoprite carceri, nuove e seminuove, costruite e mai utilizzate, e continuate a chiedere al vento: "Ma se le nostre prigioni sono così sovraffollate, perché non si utilizzano tutte queste carceri abbandonate, che sono pure costate parecchi soldi?".

Visto che nessuna "autorità competente" si decide a darvi una spiegazione, abbiamo deciso che sarebbe stato troppo crudele lasciarvi ulteriormente arrovellare in questo interrogativo metafisico.
[...]
La questione è molto semplice: un carcere costa, costa in un modo spropositato. Costa talmente tanto che nessuno si sogna di dire ai contribuenti quanto devono sborsare per le nuove politiche del "tutti dentro" (salvo alcuni, ovviamente). La struttura fisica di un carcere (cioè i muri, le celle, i cortili, i termosifoni, le docce etc.), pur costando decine di milioni di euro, è paradossalmente la voce più a buon mercato di un istituto di pena.
[...]
Il vero problema è farla funzionare, mantenerla. E per far funzionare un carcere ci vuole tanta gente, ma proprio tanta. Per rendere funzionante una delle piccole carceri da 80-90 detenuti che avete scoperto ci vorrebbero come minimo (ma proprio minimo) 60 agenti di polizia penitenziaria (deve essere assicurato il servizio per le intere 24 ore per 365 giorni all'anno, e ogni tanto qualcuno va anche in ferie o si ammala), poi ci vogliono un direttore e un vicedirettore, un commissario, due educatori, assistenti sociali, almeno uno psicologo, tre medici (sempre per il discorso delle 24 ore), un paio di infermieri, un ragioniere. Sicuramente dimentichiamo qualcuno, ma diciamo che con questo personale si riuscirebbero a tenere i detenuti chiusi l'intera giornata in cella, senza ovviamente poter garantire loro un minimo di attività trattamentali, rieducative, lavorative e scolastiche. E tutta questa gente da quale cappello a cilindro dovrebbe saltare fuori?
[...]
Non vi tedieremo oltre elencandovi le singole voci di spesa che comporta un carcere, ci limitiamo a fornirvi un semplice dato che da solo è estremamente esplicativo: ogni singolo detenuto costa ai contribuenti fino a 250-300 euro al giorno. No, non ci è scappato uno zero di troppo, ogni detenuto costa fino a duecentocinquanta-trecento euro al giorno. In altri termini i 700 detenuti della Casa di Reclusione di Padova costano intorno ai 210mila euro al giorno, per tutti i 365 giorni dell'anno. E a Padova non è finita qui, perché c'è anche la Casa Circondariale con altri 250 detenuti. I 60mila detenuti attualmente rinchiusi nelle patrie galere costano più o meno 18 milioni di euro al giorno, 36 miliardi di vecchie lire ogni singolo giorno che il Signore manda sulla terra.

Se volete leggere la lettera integralmente, la trovate qui. E naturalmente la domanda - il titolo del post - che sarebbe interessante rivolgere ad Alfano rimane.

2 commenti:

andynaz ha detto...

interessantissimo!! anche se cmq il video non mi si vede, dovrei installare silverlight... :-(

Andrea Sacchini ha detto...

Hai ragione. Su Windows Xp (utilizzando Firefox col plugin Novell Moonlight, una sorta di emulatore di Silverlight) il video è visibile correttamente. Su Linux, sempre con Firefox + Novell Moonlight, non riesco a visualizzarlo neppure io.

Adesso vedo di scaricarlo e di provare a caricarlo in .flv sul mio canale YouTube.

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