sabato 15 agosto 2009

L'epico scontro tra l'esercito del bene e quello del male (compreso qualche dato)

Hanno un qualcosa di epico, quasi di cavalleresco, le dichiarazioni odierne del presidente del Consiglio fatte alla conferenza stampa ferragostana al Viminale in presenza di Maroni e Alfano (rispettivamente Interno e Giustizia).

"Il governo", ha aggiunto il premier, "ha la fortuna di essere sostenuto da una vasta e solida maggioranza, perciò resterà in carica altri 4 anni. E metterà in atto un piano a lungo termine e si spera definitivo contro le forze del male, non solo contro la criminalità diffusa ma anche contro la criminalità organizzata".
[...]
"Uno Stato - spiega il premier - ha il compito di difendersi anche dagli attacchi interni, mettendo in campo l'esercito del bene". (fonte)

Così, di primo acchito, quando ho letto l'articolo di Repubblica mi sono venuti in mente i cartoni animati giapponesi che guardavo da piccolo. Penso ad esempio a Goldrake, Mazinga e simili. Avete presente, no? Il filo comune che li legava tutti era la presenza di un esercito del male che ambiva a conquistare la Terra ma che doveva vedersela con l'esercito del bene - i vari supereroi, appunto - che dovevano difenderla. Ma vediamo di analizzare alcune delle cose dichiarate dal simpatico terzetto (di supereroi).

Berlusconi ha detto che è in cantiere un progetto anti-criminalità a lungo termine che impegnerà il governo fino alla fine della legislatura. Non un progetto generico, ma specificamente indirizzato a combattere e debellare - nelle intenzioni in maniera definitiva - la mafia e le altre forze del male. I dettagli di questo "uovo di Colombo" anti-crimine non sono noti, ma Alfano ha evidenziato un paio di punti:

"Il nuovo piano contro la mafia vedrà la luce a settembre". E spiega che è basato sia su un inasprimento del regime del carcere duro, sia sul principio "dei soldi della mafia contro la mafia": i proventi del sequestri vanno in un Fondo unico giustizia, da dove vengono prelevati per essere utilizzati nella battaglia contro le cosche.

Già qui ce n'è abbastanza per alcune riflessioni.

Un governo che voglia seriamente impegnarsi nella lotta alla mafia, non può a mio avviso prescindere dal dimostrare un comportamento coerente in merito, un comportamento che non autorizzi nessuno ad additarlo come colui che predica bene e razzola male, per intenderci. E com'è possibile che questo accada quando tra i Senatori della Repubblica eletti in Parlamento ce n'è uno, tal Marcello Dell'Utri, che ha sul groppone una condanna a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa? E' vero, dirà sicuramente qualcuno, si tratta pur sempre di una condanna in primo grado, ed è noto che per la Costituzione Italiana tutti sono da considerare innocenti fino a sentenza definitiva, ma com'è possibile che non si veda l'incongruenza, l'innoportunità, anche davanti agli occhi dell'opinione pubblica, di un simile atteggiamento? Tu sei un governo che ha deciso di impegnarsi seriamente nella lotta alla mafia? Bene, prendi questo personaggio e finché una sentenza definitiva non avrà stabilito inquivocabilmente la fondatezza o meno delle accuse che gli vengono rivolte lo mandi a casa. Poi, eventualmente, lo riprendi in Parlamento. Troppo difficile? O troppo semplice?

Ho citato il caso Dell'Utri perché è quello più eclatante, ma si potrebbero citare i casi Mercadante, Cuffaro (quest'ultimo eletto nelle file dell'UDC), senza dimenticare la delicata questione del comune di Fondi. Insomma, si vuole condurre una lotta alla mafia senza "ombre"? Beh, le occasioni non mancano. Diversamente sarà molto difficile, penso io, avere una credibilità forte in merito.

Altro aspetto, dei due che ho citato prima, che merita riflessione: quello dell'intenzione di Alfano di convogliare i proventi dei sequestri alla mafia in un fondo apposito (Fondo unico giustizia) da destinare alla lotta alle cosche. Qui la cosa è poco chiara, in quanto non si capisce se si tratti di un nuovo fondo creato (o di prossima creazione) per l'occasione, o se queste risorse verranno convogliate in uno che è già esistente. Se così fosse, e io penso che sia proprio così, questo benedetto fondo non è una novità dell'ultima ora, come sembra voglia dare a intendere il ministro, ma esiste già. E precisamente dall'anno scorso, quando, con la legge 13 novembre 2008 n. 181, questo stesso governo ha istituito appunto il Fondo unico giustizia, avente per finalità la ridistribuzione delle risorse sequestrate alla criminalità organizzata per migliorare la funzionalità del sistema giudiziario italiano.

In pratica, seguendo un principio estremamente logico che è quello dell'autofinanziamento della giustizia, visto che questa non ha solo costi ma produce anche ricchezza (vedi sequestri alle associazioni criminali), si era disposto la creazione di questo fondo apposito. Fondo che però, vista l'entità della torta, è stato nel corso del tempo "depredato" del suo contenuto e destinato a chiudere altri "buchi", lasciando sostanzialmente la giustizia a bocca asciutta. Speriamo che questa volta Alfano faccia seriamente.

E adesso veniamo ai dati pomposamente e orgogliosdamente elencati da Maroni, il quale ha detto (cito una fonte neutra ^_^):

Nei 14 mesi del governo Berlusconi, risulta che tutti i reati sono in calo rispetto ai 14 mesi precedenti: un dato senza precedenti nella storia del contrasto al crimine.

Seguono le percentuali riferite sempre da Maroni, secondo cui tutti i reati collegati alla criminalità sono in calo: omici, furti, rapine, ecc...

Ora, c'è da dire che quanto detto da Maroni corrisponde al vero, in quanto i reati in generale nel nostro paese sono tendenzialmente in netto calo (qui trovate le tabelle con le percentuali esatte), ma Maroni ha omesso di dire qualcosa, o meglio, ha detto secondo me una cosa inesatta. La generale tendenza alla diminuziuone dei reati commessi, infatti, non si ha solamente "rispetto ai 14 mesi precedenti" (come a voler dire che questo governo ha fatto meglio del precedente), ma rispetto agli anni che vanno dal '92/'93 a oggi.

Se si analizzano i dati e si ha la di pazienza a googlare un po', si possono infatti scoprire molte cose interessanti.


Questa immagine (cliccare per ingrandire) rappresenta l'andamento degli omicidi in Italia negli ultimi 40 anni. Come si vede chiaramente, per trovare un tasso di omicidi pari a quelli commessi nel 2006 (termine ultimo a cui fa riferimewnto questa tabella), bisogna tornare indietro fino ai primi anni '70, e dopo il picco che si vede nei primi anni '90 la discesa è stata pressoché costante.


Questa tabella, invece, che si commenta da sé, mostra l'andamento degli omicidi commessi nel corso degli anni dalla criminalità organizzata (mafia, camorra, ecc...).

Queste tabelle, assieme a molte altre, altrettanto esplicative, che sono state pubblicate dal Ministero dell'Interno, le potete consultare qui. Mi pare che mostrino in maniera abbastanza eloquente come buona parte dei risultati vantati dall'azione del governo (a parte furti e rapine, per i quali pare ci sia stato effettivamente un miglioramento) sono in realtà il prosieguo di un processo iniziato da ben prima che l'attuale esecutivo si insediasse.

Ma non diciamo niente a Maroni, altrimenti magari si offende...

Nessun commento:

La querela

Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...