venerdì 17 aprile 2009

Il referendum? Per molti, ma non per tutti

Mi pare difficile trovare un argomento che in un lasso di tempo tutto sommato abbastanza lungo abbia tenuto banco come questo benedetto referendum. Ma il problema non è che ha tenuto banco perché si è cercato di prendere decisioni (sulla data) che potessero venire incontro a chi va a votare, se ci andrà, ma perché ognuno (di lorsignori) ha cercato di tirare l'acqua al suo mulino, come si suol dire (e come al solito).

Ora una decisione pare presa: si voterà - il "probabilmente" è sempre d'obbligo - il 21 giugno. Così ha annunciato infatti il ministro della semplificazione Calderoli (semplificazione di cosa, poi? Se si voleva semplificare veramente il tutto si faceva l'Election Day e si risparmiavano tempo e qualche centinaio di milioni di euro). Data, questa, che è stata scelta non per accontentare il maggior numero di soggetti possibile, ma per cercare di scontentarne il meno possibile. C'è una leggera differenza.

E quale è stato l'ago della bilancia in tutto ciò? La Lega, che ha sempre rifuggito come la peste l'idea di accorpare europee e referendum il 7 giugno, perché ovviamente ci sarebbero state molte più probabilità di raggiungimento del famoso quorum con la prospettiva poco simpatica, sempre per la Lega, di sparire di fatto dalla scena politica. Tra l'altro, per poter svolgere la consultazione referendaria il 21 giugno, è necessario ricorrere a un decreto suppletivo (per legge, infatti, la data ultima utile è il 14), con relativa perdita di tempo e risorse, anche questa operazione fatta ovviamente in nome della famosa semplificazione di cui parlavo prima.

L'ago della bilancia, come dicevo, della decisione è stata la Lega, la quale ha puntato i piedi e, sotto la minaccia di far cadere il governo, è riuscita a convincere il Pdl per il 21. Per la verità non è chiaro se il carroccio intendesse veramente far cadere il governo in caso non avesse ottenuto soddisfazione sulla data - sapete com'è, l'ha riferito Berlusconi, va preso quindi con le pinze -, fatto sta che mi pare di poter fare una lapidaria analisi della situazione politica attuale che potrebbe essere riassunta in questi termini: Bossi governa e Berlusconi fa il portavoce.

Ma la cosa che veramente fa ridere (o piangere, dipende da che parte la si guarda), è che per raggiungere i proprio scopi, in questo caso quello di far fallire il referendum impedendo che venga raggiunto il quorum, si ricorre a espedienti e trucchetti invece di "combattere". Mi spiego. La Lega non vuole l'accorpamento del referendum con le europee per paura che tale concomitanza agevoli il raggiungimento di questo benedetto quorum. Bene, l'istanza mi pare, ovviamente dal suo punto di vista, più che legittima. Ma allora, invece di prendere gli italiani per sfinimento (e per i fondelli), perché non ha fatto la sua battaglia? Perché non ha indetto comizi, manifestazioni, che ne so, volantinaggi, annunci, per spiegare le sue ragioni e convincere i suoi elettori? Ricorrere a trucchi e a basse manovre di comodo per raggiungere questo scopo mi pare che la dica lunga sul senso in cui i politici, oggi, intendono il far politica.

Senza contare, poi, alla fine, che tutto questo movimento di mosse "strategiche" ed espedienti poteva essere evitato per un semplice motivo: il quorum, probabilmente, non sarebbe stato comunque raggiunto, neppure se si fosse votato il 7 giugno. Ovviamente è un'ipotesi mia, ma sapete perché mi è balenata in testa? Perché ho fatto una piccola ricerca e ho visto che l'ultimo referendum ad aver raggiunto questo benedetto quorum è stato quello promosso dai Radicali nel 1995 sul tetto massimo di raccolta pubblicitaria nelle tv private. Da quella data in poi nessuna consultazione, e ne sono state indette moltissime, ha più raggiunto il quorum necessario. E sì che si trattava anche di argomenti di una certa importanza e interesse. Ora, se alla maggior parte degli aventi diritto non è mai fregato niente di esprimere la sua opinione in merito a procreazione medicalmente assistita, problemi dei lavoratori, regolamentazione dei licenziamenti, trattenute sindacali e via dicendo, veramente qualcuno pensava che si sarebbe raggiunto il quorum su un referendum che riguarda la modifica del sistema elettorale, argomento di cui notoriamente non frega niente a nessuno? Ma via, siamo seri.

Intendiamoci, i colpi di scena sono sempre possibili, specialmente in politica, ma in questo caso, veramente, il raggiungimento del quorum mi pare quanto mai improbabile, sia che si voti il 7 il 14 o il 21. Insomma, a mio avviso tutto questo teatrino ce lo potevano anche risparmiare.

1 commento:

wizler ha detto...

Siamo alle solite i referendum quanto le bicamerali sono delle ottime occasioni per ripristinare il solito gioco dell'oca per mantenere le leggi elettorali sempre transitive e la casta intransitiva!!!! … giacché serve nuovo approccio attraverso un più completo argomentato “logos”! In quanto ormai, sul fronte elettorale “ci facciamo” gestire ad paradigmi obsoleti frutto di statuizioni formalmente corrette quindi, legati a modelli orientati alla classe dei sistemi lineari, deterministici e stazionari a tempo discreto del compassato del tipo meccanicistici anziché organicistici quanto il SEMIALTERNO propone! … giacché serve nuovo approccio attraverso un più completo argomentato “logos”! In quanto ormai, sul fronte elettorale “ci facciamo” gestire ad paradigmi obsoleti frutto di statuizioni formalmente corrette quindi, legati a modelli orientati alla classe dei sistemi lineari, deterministici e stazionari a tempo discreto del compassato del tipo meccanicistici anziché organicistici quanto il SEMIALTERNO propone!
In quanto un sistema di qualsivoglia genere e tipo… per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare la ricorsività del ciclo “per check &balance criterio” diversamente, mai potrà qualificarsi per sistema senza di tanto in tanto doversi rimettere a sempre nuovi “pitstop” attraverso inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali.
Pertanto bisogna rimuover l’obsolescenza in corso per risultare minimamente coerenti a quanto attesta sin dagli ingressi la nostra Costituzione già all’art. 3 “è compito della Repubblica rimuover gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Diversamente, non potremmo credere di poter migliorare la nostra situazione continuando ingenuamente a farci confezionare e propinare soluzioni da una casta che sempre più in modo pedissequo, esclusivo ed autoreferenziale si autodetermina, si autonomina e si auto assolve, in modo sempre più disinibito per perpetuarsi nello spazio tempo, propinandoci modelli parziali ed incompleti…
Quindi, serve un salto di qualità per passare a quanto già insito nelle cose all’organico fisiologico al SEMIALTERNO quale "condensato di semplicità" abbordabile ... SEMIALTERNO il sistema enucleante la modalità per acquisire quell’indispensabile equilibrio dinamico necessario a virtuosamente concorrenzialmente evolvere!
Il SEMIALTERNO rappresenta il sistema enucleante la modalità per acquisire quell’indispensabile equilibrio dinamico necessario a virtuosamente concorrenzialmente evolvere!
Assodato che alcuno mai potrà arrogarsi o dichiarare di trovarsi in una democrazia compiuta se non per coprire intrinseche speculative convenienza, essendo di per sé la democrazia una dimensione asintote in divenire! Pertanto, la differenzia di una democrazia - dimensione rispetto ad un’altra la si ottiene dal quanto d’apertura su questo fronte, un sistema paese democratico meglio esprime e concede rispetto ad un altro. Questo Ovviamente chiama in causa la sua strutturale articolazione elettoral – istituzionale e reclama che risulti aperto sin dagli ingressi ovvero dai meccanismi delle leggi elettorali che effettivamente emerga aperto e senza soglia quanto il trend della realtà impone affinché se ne possa permettere per concorrenza di facilitarne il processo ed il suo procedere! Pertanto, indispensabile risulta acquisire regole chiare e trasparenti secondo la massima semplificazione quanto richiede la sempre più complessa ed articolata realtà fattasi liquida Bauman. Aspetto indispensabile da per poter ottenere sempre più efficienti e efficaci responsabili risposte giacché “in fondo nessun ordine è definitivo, che le risposte passano da una generazione all’altra ed il senso di conquista sta nell’uso che ne fa chi viene dopo! (1)”
Pur condividendo l’esigenza di mettere fine alle candidature multiple e con un sì al 3° quesito referendario poterlo abrogare, poco convincente risultano gli altri due quesiti in quanto sfrondando un già di per sé parziale e monco modello unanimemente considerato e, perfino dal suo artefice, una porcata sfrondandolo ulteriormente, molto difficile sarà aspettarsi una congruente risposta di sistema di ritorno! Prorpio perché eventualmente, dopo una tale vittuoria, ci ritroveremo in mano solo con un bel corno ben sfrondato ma, pur semplicemente sempre un corno! Corno di quella stessa impalco che appartiene alla stessa medesima testa di quella bestia chiamata “DEMOS-KRAZIA” che per domarla abbisogna d’essere impugnata da entrambe le corna!
Quindi, tanto maggiore sarà la sua incompiutezza di sistema altrettanto maggiore permetterà farsi cavalcare dalla speculazione autoreferenziale… diversamente, tanto maggiore sarà la sua enucleata compiutezza sistemica di “check & balance”, altrettanto maggiore risulterà la sua intrinseca capacità tesa a dissipare viziosa speculazioni autoreferenziali ed affini e/o collegate viziose collusioni… comprese quelle che direttamente od indirettamente hanno fatto partire anche le bolle delle subprime "subprime & so on", senza pescare nel nostrano!
Il fatto che anche il sistema elettorale venga in un siffatto incompiuto modo mantenuto è desumibile anche dal fatto che: nessun potere si autolimita! Che è generalmente nelle pieghe che si nasconde il diavolo, ecc.
Pertanto, lasciando anche il sistema elettorale incompleto ovvero, mantenendolo transitivo risulta funzionale a diventare sempre più intransitiva come classe politica - casta arrivando al culmine di autonominarsi e conseguentemente nominare anche gli organi garanti, e così continuando autoassolversi, indulti, lodi, ecc. ecc. ecc.
Pertanto, la ricorrente necessità d’ogniqualvolta riproporre la questione del sistema elettorale diventa intrinseca da una siffatta sempre più intransitiva classe politica che mantien un siffatto sistema anche elettorale volutamente incompleto per così potersi meglio perpetuare nello spazio tempo aumentandosi così sempre più comodamente l'autoreferenzialità speculativa d’autoperpetuarsi, ecc.
Anziché provvedere ad acquisire un sistema elettorale completo quanto il sistema SEMIALTERNOche che si va proponendo
Giacché, se vincesse il referendum ci ritroveremo con un modello monco, con un unico corno quello polare della KRAZIA rispetto a quel idealtipo completo sistema che dovrebbe presentarsi provvisto di entrambe le corna, con quel suo reciproco complementare corno che s’impernia sulla DEMOS.
Corni appunto, che appartengono alla suddetta stessa bestia!… bicicletta, barca, mezzo che dir si voglia! Pertanto, entrambi questi corni si rendono indispensabile per poter stendere e strutturare quel idealtipo articolato sistema completo necessario per far dinamicamente meglio interagire condivisione e competizione! sia verticalmente quanto orizzontalmente a miglior “check & balance criterio”
Pertanto un sistema completo si rende sempre più necessario per poter ricreare virtuosa concorrenza indispensabile a poter determinare ed agevolare:
• governabilità-decisionalità e contestualmente
• coniugare rappresentatività per riverberare economicità gestionale ed ingenerare nel contempo una dinamica a miglioramento della qualità per implementare in modo ricorsivo
• elementi indispensabili per poter espandere una più responsabile sussidiarietà caratteristiche indifferibile da poter acquisire ed indurre una crescita a sviluppo “inclusivo sostenibile”!
Giacché le leggi elettorali rappresentano quel indispensabile dispositivo preposto a confermare e/o determinarne il ricambio delle rappresentanze politiche - governative serve incardinarle compiutamente per così permetterne sin dalle front line un più fisiologico fluire di chiarezza e trasparenza quanto attesta la suprema legge incarnata nella nostra Costituzione affinché possa riverberarne ed innestare quel imprescindibile virtuoso processo capace di imbibire virtuosamente sia orizzontalmente quanto verticalmente tutta la galassia di: politics, policy and polity nel suo complesso.
Pertanto si propone l’acquisizione del sistema SEMIALTERNO Sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a "mandata elettorale"(consultazione a turno unico) PROPORZIONALE PURA, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo' di fattore di soglia)
Ma, quando la "situazione" si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una consultazione elettorale a turno unico MAGGIORITARIA (es. in collegi plurinominali) od a PREMIO di MAGGIORANZA (anche questa “mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti sarà il numero dei collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale - idealmente non a base "regionalista")
Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA (o MAGGIORITARIO), comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”- (il termine SEMIALTERNO deriva dal fatto che diventa automatico il passaggio dalla modalità maggioritaria a quella proporzionale ma, non per inverso, in quanto la modalità proporzionale può ininterrottamente continuare a ripetersi quando la legislatura si concluderà nei suoi fisiologici tempi ovvero dopo 5 anni come attualmente accade!)
Il SEMIALTERNO comunque aumenta la sua efficacia quanto più l’induzione centrifuga del livello a base “proporzionale” si manterrà distinta rispetto a quella sua complementare rappresentata dal “maggioritario” per così far dinamicamente meglio interagire condivisione e competizione e così ingenerare quell’effetto concorrenziale indispensabile ad agevolare la suddetta governabilità – decisionalità… in quanto l’induzione:
CENTRIFUGA esprimere la RAPPRESENTATIVITA’ nelle sue più diverse contestuali identità quale espressione della “Passione del Senso d’Appartenenza e della tenuta sociale” esso impernia l’induzione distributiva quella creatività che dà origine nei fatti ad una multiate d’identità “partitiche” (Bobbio) – il corno del DEMOS!
E, per sua complementarietà l’induzione CENTRIPETA incardina la KRAZIA quello dell’autorevolezza, della decisionalità e della forza - rappresenta la “Ragione” quella che agevola la GOVERNABILITA’ il corno del “KRAZIA”!
"SEMIALTERNO" rappresenta una risposta!
Allora in un siffatto momento “de jure condendo”:
• per coerenza a quanto si propone la nostra Repubblica attestando sin dall’art.3 della nostra Costituzione esserle “…compito di rimuoverne gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
• quanto per non vilipendere la ragione dovremmo prodigarci per acquisire anche per ciò che riguarda le leggi elettorali dei meccanismi completi indispensabili a rendere strutturalmente sin dagli ingressi completo ed efficiente il nostro BelPaese.
Pertanto, l’acquisizione di meccanismo “a check & balance criterio” si rendono sempre più indifferibili ove, per compiutezza, ogni attore attivo e passivo possa virtuosamente interagire ed interoperare in modo dinamico ricorsivo affinché si possa implementare qualità totale in tutto l’insieme del nostro Sistema Paese a virtuoso riverbero per l’intera sua galassia di politics, policy and polity! . Questo affinché tutto risulti altresì strutturalmente più completo. Solo così, meglio attrezzati, sia endo- & eso- si potrà risultare competitivi e poter affrontare con maggiore sicurezza le sfide che il futuro ci aspetta ma, altresì, per saperne cogliere le altrettante insite opportunità che un siffatto nuovo mondo potrà sempre più offrire, date le sempre nuove più imminenti esigenze che le prossimità di una siffatta nuova sempre più complessa e cangiante realtà anzi, liquida impone! (Bauman). L’esigenza di adeguamento sistemico risulta desumibile dall’evolvere delle cose e, direttamente ed indirettamente imposte dall’implicita “asintote” maggiore “encefalizzazione” del mondo che in un siffatto modo continua ad espandersi, grazie e/o in conseguenza delle nuove sempre più pervasive tecnologie informazionali (Moore) che in altrettanto modo pretende sistemica sintonizzazione! Giacché l’iperbolico ritmo impone un altrettanto indifferibile adeguamento per saper affrontare quell’irreversibile storico passaggio che abbiamo appunto intrapreso “per filogenesi” sin dalle città-Stato agli Stati nazionali e che ci porterà (da R. Dahl a R. Kurzweil) alle prossime dimensioni transnazionali – interstatuali: giacché non si può più fermare il mondo e/o pensare di poter decretare la fine della storia Fukuyama!? Ragion per cui si rende anche per i meccanismi elettorali introdurre quegli opportuni impliciti indifferibili aggiornamenti per ritrovarci attrezzati con tutti gli strumenti necessari e quei requisiti “d’accesso” necessari per “fisiologicamente” salpare e prendere largo, navigare sia fiumi impetuosi, quanto mari e/o solcare oceani! Appunto, per risultare competitivi serve attrezzarsi compiutamente dotandosi di un sistema barca che risulti strutturalmente capace di rispondere ad ogni sollecitazione di ogni prossima fluttuazione ad onda sia corta che lunga o di altro qualsivoglia effetto: lisca!?
Ed un sistema per reputarsi tale deve presentarsi a meccanismi a ciclo completo! Pertanto si deve presentare provvisto di entrambe le corna ovvero sia con il corno che incardina l’induzione polare centripeta della KRAZIA quanto assieme a quell’altro suo complementare corno della DEMOS quello che impernia l’induzione centrifuga. Quindi, dovremmo munirci di coraggio render compiuto il sistema elettorale mettendo così fine a quell’immane famigerata Odissea quella che tuttora ci mantiene in continuazione, sempre ancora in mezzo al guado vittime di quelle solite sirene che ci vogliono montare quei soliti “modelli chimera” rappresentati da quelle solite parzialità dal Mattarellum quanto risulta esserlo l’attuale Porcellum e così, continuando lo sarà per un siffatto anacronistico stereotipato procedere alla Sisifo, giacché se dovesse vincere col referendario il modello Guzzettum ci ritroveremo con altrettanta parzialità sistemica. Giacché per semplice sfrondo di quella parzialità quanto risulta essere l’attuale Porcellum ci ritroveremo nelle medesime peste ovvero, con un sol corno quello della Krazia. Corno che per renderlo sistema completo dovremmo ritrovarci a poter impugnare assieme a quello della Demos suo contrario ma, complementare che rappresenta l’induzione centrifuga! Questo si rende irreversibile necessario per un minimo di “balance criterio” giacché un completo sistema deve presentarsi con entrambe le corna come si propone con il sistema SEMIALTERNO che enuclea entrambe queste induzioni!
Pertanto si può affermare che finora abbiamo trascorso una peritura Odissea fatta di cicliche inutili bicamerali ed inefficaci ricorsivi referendum: Referendum oltretutto, mantenuti nel solo verso abrogativo che risulta squilibrato quando, anche qui, qualsivoglia equilibrio non potrà mai reggersi su una dinamica de sempre toglier e del mai poterci aggiungere. Pertanto bisognerà ripristinare equilibrio aggiungendovi anche il referendum propositivo; per minimamente assolvere l’implicita necessità di bilanciamento! Giacché il referendum propositivo rappresenta quell’istituto indispensabile necessario ad inoltrarci verso una “asintote” più completa democrazia indispensabile ad aprire quelle indicate, auspicate concrete forme di democrazia partecipativa e deliberativa, ecc. Quindi, sarebbe opportuno cogliere questo momento per mettere a punto l’insieme senza doverci ritrovare anche su questo fronte ai primordi come tuttora accade e privi di un sistema bilanciato e completo. Quando, così facendo si continuerà ad arrecar danno all’insieme del nostro Belpaese determinandone e ricreando dissipazione, discrasie sistemiche e perdita di competitività a causa di questo speculativo stereotipato sconnesso procedere del “never ending story” impiantatosi su un pedissequo “cava e emetti” costellata da continui blocchi. Implosioni e crash rappresentati da quei volubili “(pit)stop e try & go” tempestato da sterilizzati referendum e/o infruttuose bicamerali per montare e smontare talora lo stesso precedente modello se non cambiandovi in percentuale l’induzione centripeta (MMM) con quella centrifuga (MMP)! Od agendo viceversa o, talaltra, per intervenire variandone la percentuale di soglia d’accesso! Soluzioni che rappresentano il massimo d’anacronismo rispetto a quanto la realtà si sta evolvendo quando tutto risulta sempre più improntato sulla diversificazione, specificazione, differenziazione, ecc. Pertanto, contraddittorio risulta con la scusante del dover procedere a semplificare il quadro politico/partitico insistere con soglie d’accesso e/o ad aumentarne il tasso quando così facendo si agisce per anacronisticamente limitare e diminuire quella virtuosa concorrenza necessaria a poter contrastare auto avvitantesi speculative autoreferenzialità, concorrenza imprescindibile a poter dissipare viziose speculative deterrenze.
Quindi sarebbe opportuno metter fine a questa infruttuosa “Odissea” lastricata di un flippato siffatto procedere straripante di “volubili pitstop” dai quali invece sarebbe opportuno evincere l’esistenza sottotraccia di quel latente alterno “primordiale under statement” del quale tuttora sembra non se ne voglia riconoscerne l’esistenza. Quando si potrebbe semplicemente acquisirne e così semplicemente metterlo definitivamente a sistema articolandolo più compiutamente quanto in ultima analisi sintetizza ed enuclea il SEMIALTERNO. Questo lo si evince dallo stesso percorso che si è finora descritto che ha riprodotto una sconnessa vera e propria traiettoria a modalità semialterna che purtroppo tuttora risulta ancora primitivo, disgiunto ed intermittente quando necessità vorrebbe che venisse articolato e messo a sistema quanto come sintetizza il SEMIALTERNO.
Oltretutto questa esigenza di provvedere, viene desunta dal fatto che un più che decennale peregrinare dispendioso per lo spreco di energie e fatiche profuse con l’eventuale vittoria del prossimo referendum purtroppo riemergendo con un sol corno – quello ad induzione centripeta! Quindi, sempre senza un sistema completo o da reputarsi tale in quanto per acquisire la dovuta compiutezza e rendere i meccanismi elettorali completi, dovremmo poter impugnare entrambi i corni giacché a quella sola induzione centripeta ottenuta serve aggiungervi l’altrettanto sua contraria ma complementare rappresentato dall’induzione centrifuga che esprime la rappresentatività!
Quello guarda caso, che abbiamo precedentemente abbandonato pur essendo suo complementare ed indispensabile corno che solo quando correttamente allocato, per reciproco “balance criterio” si rende in altrettanto modo indispensabile a poter imbrigliare la suddetta bestia DEMO-KRAZIA. Questo per equilibratamente poterla meglio governare e far conseguentemente in un siffatto fisiologico modo, ingenerare quella necessaria concorrenzialità indispensabile anche a questo livello, a poter contrastare speculative autoreferenzialità e così dissipare quelle rischiose latenti mutazioni oligarchiche!
Pertanto, il sistema SEMIALTERNO si presenta completamente attrezzato con tutti i suoi elementi correttamente allocati, senza vantare alcuna presunzione di "distanziamento aureo" pur considerandone la necessità del mantenerne ben distanziati gli induttori di cui si compone ma per così potersi proporre come semplice "idealtipo sistema" elettorale completo… che quando risulta attrezzato ed equipaggiato in modo completo sarebbe opportuno conservarlo nel tempo inserendolo - “embeddandolo” - nella nostra Costituzione affinché ogniqualvolta non ne debba subire inopportune manipolazioni e ritrovarsi cambiato negli stessi propri assetti per risultare così depotenziato ogniqualvolta negli effetti e così non poter più correttamente assolvere ai compiti cui risulta essere preposto ma per continuare ad esserne nuovamente rimaneggiato dai soliti “Penelope di casta” per mantenerlo sempre strutturalmente transitivo facendo sì che conseguentemente e per inverso la sola “casta” risulti sempre più intransitiva per perpetuarsi sempre più bloccata, blindata e continui ad essere in un siffatto modo nominata per ancor più comodamente rendersi sempre più autoreferenziale ed intransitiva! Umiliando ogni acclamata e conclamata volontà che così facendo ci si potrà muovere verso una società più libera, ecc. se non invece ad ulteriormente conferma dell’esigenza di dover semplicemente, cambiare archetipi… in quanto sempre più retrogrado risulta parlare di conservatori e liberali quando la struttura elettorale si mantenere sempre così obsoleta e transitiva al solo funzionale mero speculativo scopo del perpetuare lo “STATUS QUO” di casta!?
Perciò, se non ci doteremo di un completo sistema resteremmo sempre in mezzo al guado quanto risultiamo esserlo tuttora e, sempre più impaludati per effetto del continuare ad impiantare e/o farci propinare da suddette consuetudinarie vecchie e sempre nuove ”Penelope” di casta, le altrettanto solite ibride chimere quelle che ci hanno precedentemente impaludato con il Mattarellum quanto ci sta mantenendo in analogo modo l’attuale Porcellum quanto in altrettanto uguale modo risulteremmo ritrotrovarci con un’altrettanto parziale ed incompleto sistema, sortito dal prossimo referendum del 21 giugno c.a. Giacché ci ritroveremo in mano con un corno quando per ogni equilibrato procedere si rende necessario poterne impugnarne due per intrinseca nelle “auree cose” complementarietà!
Pertanto col modello Guzzettum ci ritroveremo in mano un bel corno che ci rinchiuderà entro un forzoso blindato bipartitismo chiuso compresso fra quei due prossimi partiti - cingoli che ulteriormente tenderebbero a sempre più burocratizzarsi ed istituzionalizzarsi in quanto alcun potere si autolimita! Questo rappresenterebbe aumentarne la cattività e rischiare involuzioni autoritarie rispetto a quel virtuoso bipolarismo che un sistema completo dovrebbe permettere ricreare una libera virtuosa atmosfera quanto il SEMIALTERNO permetterebbe per ricreare quella libera atmosfera indispensabile a rendere sempre più eterea e penetrante la stessa democrazia appunto come l’aria che respiriamo!
Allora, di un sistema completo quanto il SEMIALTERNO enucela si rende opportuno acquisire indispensabile per risultare (eso & endo; evo & devo; geopen & geoped) competitivi rimettersi in rotta e per affrontare attrezzati e ben equipaggiati le sfide che ci attendono e così meglio poter cogliere le opportunità che una siffatta realtà offre quanto in altrettanto modo poter rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!
N.B.: La soluzione a due distinti (logistici) livelli è già praticata nella Regione Trentino Alto Adige giacché il governo regionale deriva dalla confluenza di un'Assemblea Altoatesina eletta a mandate a base Proporzionale ad induzione "Centrifuga" che si somma a quella eletta a mandata a base maggioritaria "centripeta" che determina l'assemblea Trentina!
Pertanto un sistema per reputarsi tale deve imprescindibilmente enucleare in sé il ciclo quanto il SEMIALTERNO contempla poi, che questo si verifichi attraverso un ciclo a passo d'onda corto o lungo sarà la situazione ricreata dal contesto a determinarla in modo quasi autopoietico!
- corto ovvero dopo ogni fluttuazione centripeta al maggioritario si ripeta una sua complementare tornata centrifuga - mandata al proporzionale"- (questo analogamente già avviene nei modelli elettorali a doppio turno es. in Francia ma, nel SEMIALTERNO il ciclo avviene in entrambe le direzioni dal centripeto al centrifugo e viceversa);
oppure dopo una fluttuazione
- lunga questa può avvenire dopo ogni tornata al maggioritario si ripropone dopo ogni mandata al proporzionale la lunghezza dipende dalla tenuta governativa nelle mandate al proporzionale giacché non è detto che si debba ogniqualvolta presentare in modo automatico l’alternanza. In quanto, potrebbe altresì succedere che si ripeta consecutivamente per 3-5 volte in successione mandate ad induzione al proporzionali centrifughe. Pertanto, questo cambio induttivo potrebbe manifestarsi dopo 8-10-15 anni anziché perfettamente alterne ogni cinque anni laddove ad una mandata al proporzionale pedissequamente ne segua una al maggioritario). Pertanto, il passaggio da una mandata centrifuga a quella centripeta è da considerarsi relativo. L’importante é che il ciclo si mantenga potenzialmente integro, quale vitale necessità indispensabile ad innescare concorrenza tale da imbibire più pervasivamente l'insieme nel suo complesso e mantenere perennemente costante l’effetto concorrenziale permanente indotto quale autotutela per i “feed back” di controllo che induce nello spazio tempo sia orizzontalmente che verticalmente quale latente “check & balance criterio” ad effetto dissipativo nei confronti del rischiare autoreferenziali speculative degenerative incestuosi autoavvitamenti, deterrenze quant’altra viziosa rendita speculativa di posizione tesa a corrompere la stessa democrazie in oligarchia!!
Inoltre, quanto sopra rappresenta la parte formale e strutturale... ma, non è sufficiente la cornice stesa da una buona Costituzione Costituzione giacché il quadro si deve riempire d’impegno di altrettanto buoni cittadini che vitalizzino la Democrazia! Giacché la democrazia non è soltanto un abito esteriore di regole, ma è anche un atteggiamento interiore che dà corpo alle istituzioni; che non c’è democrazia senza un ethos conforme e diffuso. Pertanto, tutto deve essere animato da quest’impegno che viene rimesso ad ognuno di noi per applicarlo e praticarlo! Giacché, la migliore delle Costituzioni nulla può se gli uomini che la mettono in pratica risultano essere corrotti o si corrompono, o, comunque, non ne sono a misura... pertanto la “sicurezza nel futuro” ce la dobbiamo sudare dall’impegno personale ingenerando quel effettivo senso di appartenenza: iniziando con l'acquisire modi alternativi di guardare le cose per al meglio saper superare l’istintivo inerziale “pensiero unico” e, così dopo aver indagato nel micro nel meso e nel marco attraverso tutta la bibliografia possibile da Atena a Sparta fin su all'attuale... da A. Lijphart a Ludwig von Bertalanffy, William Ross Ashby, A.D. Chandler, Lawrence/Lorsch, Deming - Kai-zen a Goffman, Bauman, Watzlawick, De Kerkhove, R. Kurzweil & so on…”!"carpirne il latente insito aureo ciclo delle cose" per quindi, risultare meglio attrezzati nel poter affrontare con quella necessaria sicurezza le sfide e le incertezze del futuro che ci attendono quanto poter cogliere le opportunità che offre una siffatta nuova realtà promette…. giacché “le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” “Monod” e/o….articolandole, organizzandole e sistematizzandole a ciclo compiuto in modo dinamico aperto verso un virtuoso, concorrenziale ad efficace bipolarismo aperto per meglio sintonizzarsi a come la realtà si evolve...

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