martedì 20 gennaio 2009

Uno cala e l'altro non convince

Quello che cala è Berlusconi e quello che non convince è il Pd, almeno stando a quanto riportano Repubblica e Corriere. Non dovrebbe trattarsi dei classici segnali di (finta) disaffezione a cui ogni tanto si fa riferimento quando si nota un calo di consensi bupartisan (disaffezione sempre sulla carta, visto che poi a votare ci vanno comunque tutti); semplicemente sia il centrodestra che il centrosinistra pagano a mio avviso le conseguenze dei fatti che li hanno visti coinvolti nel recente periodo.

Repubblica ipotizza una luna di miele già terminata, tra il Pdl e gli elettori, che francamente mi sembra una mezza cretinata visto che la temporanea perdita di consensi è in termini percentuali quasi risibile (due o tre a seconda delle fonti). Il lieve calo dei consensi è sicuramente determinato per una certa parte dalla recente vicenda Malpensa e da altre, oltre che dai continui battibecchi all'interno della coalizione (vedi il recente duello Fini-Berlusconi). E d'altra parte è altamente improbabile che possa verificarsi all'interno del centrodestra un significativo calo di consensi, almeno finché tv e giornali zerbino continueranno a pompare a spron battuto le mirabolanti imprese del premier assieme a tutti i problemi finora da lui risolti.

Il Pd, poveretto, ha del resto ben poco da stare allegro. I sondaggi del buon Mannheimer lo danno in caduta libera, con una percentuale di consensi che - stando a quanto riporta il Corriere - si attesta attorno al 23%, cioè 10 punti percentuali in meno rispetto alle politiche del 2008. I motivi potete facilmente immaginarli: questione morale, amministrazioni governate dal centrosinistra nel mirino della magistratura un po' in tutto il paese e un'opposizione al governo che di questa funzione ha ad oggi solo il nome.

Ho come l'impressione che il Partito Democratica soffra di una grave forma di autolesionismo. Insomma, quello che voglio dire è che non si capisce fino a quale percentuale dovranno ancora scendere i sondaggi per far capire a Veltroni e c. che non non si può andare avanti con i "ni" al cavaliere su tutto. O si fa opposizione seria e credibile oppure no. Per quanto riguarda la questione morale, invece, Veltroni deve probabilmente ancora capire (e visto l'andazzo dubito che gli riesca) che va chiusa una volta per tutte con segnali chiari e inequivocabili, se vuole recuperare un po' di quella credibilità che finora non ha mai avuto.

Credibilità che non recupererà sicuramente nel breve periodo, almeno fino a che continuerà, come ha fatto giusto ieri, a citare don Sturzo e nello stesso tempo a dire a Bassolino che può restare tranquillamente al suo posto fino alla fine del suo mandato, come se niente a Napoli fosse accaduto.

2 commenti:

Romina ha detto...

Concordo con il contenuto del tuo post. D'altra parte è una situazione evidente, almeno per chi ragioni senza faziosità. Berlusconi è e resta saldo al potere nonostante tutto, mentre il Pd finisce nel limbo a causa della sua ignavia.

Temo però che non ci siano molte speranze, e che la situazione politica non possa migliorare, né da una parte né dall'altra.
Me ne sono accorta anche dal tenore dei commenti che ormai da mesi ricevevo nel mio povero blog: io mi sforzavo, con tutti i limiti del caso, di essere imparziale e di sottolineare dati reali, e in risposta mi arrivavano le difese d'ufficio di Berlusconi fatte con gli slogan vuoti del Pdl, oppure commenti fatti dostorcendo il significato di quello che avevo scritto (fingevano di non capire, insomma).
Se poi si critica Berlusconi, ci si sente accusare di essere "comunista". E vabbè, questa è l'Italia.

Lo so, il mio piccolo blog non fa testo, eppure, sommando la mia esperienza a tante cose che leggo sul web, ho compreso che a ragionare con la nostra testa siamo in pochi, e che a molti va bene così.

Saluti.

Andrea Sacchini ha detto...

> Se poi si critica Berlusconi, ci si sente accusare di essere "comunista". E vabbè, questa è l'Italia.

Sì, è così, non c'è niente da fare. Le simpatie politiche che ognuno legittimamente ha sono elevate (o abbassate, dipende) al rango di tifo. Uno tifa per il centrodestra e quindi va bene tutto quello che fa. Uno tifa centrosinistra e il discorso è analogo.

Tempo fa, ad esempio, ho scritto un paio di post in cui elogiavo l'operato di Brunetta in merito ai provvedimenti anti-fannulloni. L'ho fatto semplicemente perché concordavo con tali provvedimenti, non mi sono posto il problema - o almeno non più di tanto - della coalizione di appartenenza di Brunetta. Allo stesso modo in cui ho scritto articoli molto critici su alcune cose che ha fatto il governo precedente.

Purtroppo, invece, tranne poche eccezioni non passa per l'anticamenra del cevello a nessuno di analizzare in maniera critica anche l'operato della coalizione per cui simpatizza. Quella fa sempre bene e quella avversa fa sempre male.

E i risultati si vedono.

Ciao.

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