lunedì 26 gennaio 2009

Il cavallo di battaglia della sicurezza

Come sapete, io non butto via mai niente, e in occasione della campagna elettorale per le ultime elezioni politiche ho provveduto a salvare in una cartella del mio pc i programmi di governo - sia del centrodestra che del centrosinistra - da tirare fuori poi al momento opportuno. Ovviamente 10 mesi di governo non sono un termine che consente di dare un giudizio definitivo su quanto combinato dall'esecutivo che è stato chiamato dagli elettori a guidare il paese, ma sono però un termine sufficiente per farsi qualche idea, per vedere insomma se chi di dovere si sta allineando a quanto promesso in campagna elettorale oppure no.

Se ricordate bene, uno dei cavalli di battaglia dell'intera campagna elettorale del centrodestra - potremmo dire il perno di tutto il programma - è stato quello della sicurezza. L'Italia è stata dipinta in quel periodo da giornali e telegiornali come un covo di delinquenti, di stupratori incalliti, di clandestini, di rapinatori, di spacciatori. Certo, una realtà che è difficile negare, ma che in quel particolare frangente (periodo elettorale) è stata dipinta a tinte particolarmente forti, con al centro di tutto sempre lui: lo straniero. Che fosse rumeno, magrebino, polacco, cinese e via dicendo non era importante, quello che contava era che fosse straniero (le porcate commesse invece da bravissimi italiani - pari se non superiori alle altre - venivano riportate solo se rimaneva spazio nel tiggì).

Ecco quindi che hanno fatto capolino, proprio in ossequio a questo improcrastinabile - e opportunamente pompato - bisogno di sicurezza da parte dei cittadini, le strabilianti ricette elettorali del premier, riassumibili sostanzialmente in tre punti: aumento delle risorse per le forze dell'ordine, aumento della loro presenza sulle strade (poliziotto di quartiere, ecc...) e contrasto serrato all'immigrazione clandestina, come vedete dall'immagini qui sotto che ho catturato dal pdf del programma di governo (se vi interessa è qui).



Il primo punto mi pare che sia stato quello maggiormente preso sul serio, tanto è vero che a luglio scorso Polizia, Carabinieri, Finanza e compagnia bella si sono riversati in massa davanti a Palazzo Chigi, Camera e Senato per protestare per i circa tre miliardi di euro di tagli alle forze dell'ordine, contenuti nel pacchetto sicurezza, per i successivi 3 anni. Tagli non solo economici, ma pure di organico (40.000 uomini stimati allora da Felice Romano, segretario del Siulp).

In compenso sono arrivati i militari, i famosi 3.000 militari che a detta di Maroni avrebbero dovuto presidiare le città in funzione anticrimine. Operazione che sta cominciando a dare i primi frutti in questo periodo, tanto è vero che solo a Roma ci sono stati ben tre stupri da capodanno fino a oggi. Visto il successo, Maroni ha quindi deciso di passare alla fase 2 della suddetta operazione. Intanto il buon Berlusconi, sull'onda dell'indignazione generale dovuta a questi fatti (che secondo lui, comunque, non c'entrano con la sicurezza in quanto - buono a sapersi - in campagna può accadere di tutto), annuncia che i militari nelle strade saranno presto 30.000, anche se ancora non è ben chiaro dove reperirà le risorse.

Intanto rimane aperto il tema caldo dell'immigrazione clandestina, la cui lotta senza quartiere - come leggete sempre nei punti del programma qui sopra - è stata una delle maggiori e più sentite priorità elettorali. Anche qui, per vedere un po' cosa è successo dalla data dell'insediamento del nuovo esecutivo, i numeri ci aiutano a fare chiarezza. Secondo il ministero dell'Interno, i clandestini giunti nel 2008 sulle nostre coste sono stati ben 36.900, cioè il 75% in più rispetto al 2007. Tutto questo in barba alle promesse elettorali, a presunti accordi bilaterali con vari paesi, e nonostante Berlusconi giusto quest'estate sia andato a fare un giretto dal suo amico Gheddafi promettendogli 5 miliardi di dollari per danni di guerra e ottenendo in cambio dal colonnello un maggior controllo da parte della Libia sull'immigrazione clandestina.

Ora, che il premier continui allegramente a farsi prendere in giro da questo signore a me può stare anche bene; visto però che le conseguenze poi le subiamo noi, permettete che la cosa mi scocci un po'?

E tra queste conseguenze c'è anche quanto è successo giusto l'altro ieri a Lampedusa: la fuga in massa dei clandestini racchiusi nel centro di accoglienza dell'isola, dopo che è stata superata la quota di 1.800 persone rinchiuse a fronte di una capienza del centro stesso di 800. La situazione sull'isola, per la verità, era già piuttosto calda da giorni e gli stessi isolani avevano spesso manifestato disagi per una situazione ormai giunta al collasso. Tra l'altro sarebbe interessante vedere come intende Maroni far pagare a queste ondate di disperati, senza documenti e senza identità, i 10.000 euro di multa previsti dal suo decreto legge entrato in vigore giusto qualche giorno fa. Stanchi di questa enorme mole di pagliacciate partorite da un governo ormai alla deriva, forse più dei clandestini stessi, moltissimi abitanti di Lampedusa si sono aggiunti spontaneamente alla protesta degli immigrati. Scriveva ieri RaiNews24: (il neretto è mio)

Una fiumana di gente che si è scoperta vicina. Gli stranieri lamentano l'eccessiva lunghezza della loro permanenza nella struttura e le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere. Si tratta soprattutto di tunisini che hanno appreso di un imminente accordo con la Tunisia che darà il via ai rimpatri. I residenti contestano questa scelta che, impendendo i trasferimenti in altri centri del Paese, dilata i tempi e i numeri del fenomeno, con l'apertura di un nuovo centro di identificazione ed espulsione. I lampedusani hanno restituito le schede elettorali e accolto tra gli applausi gli stranieri giunti davanti al municipio.

Come dicevo all'inizio 10 mesi sono ancora pochi per valutare bene come si sta muovendo il governo, che - ricordiamolo - sulla lotta all'immigrazione clandestina ha praticamente vinto le elezioni, ma da quello che sta succedendo e dai risultati ottenuti finora sembra che le questioni sicurezza e immigrazione siano state trattate più che altro come spot elettorali. A Roma, come nel paese intero, la questione sicurezza pare ben lungi non solo dall'essere risolta, ma anche dal solo dare qualche debole segnale di miglioramento; alla faccia della campagna martellante pre-elettorale tramite la quale ci è stato detto che tutto si sarebbe risolto.

Per adesso il pdf lo rimetto nella cartella del mio pc. Ma non vi preoccupate, lo tirerò di nuovo fuori molto presto.

4 commenti:

Romina ha detto...

Andrea@ ...che secondo lui, comunque, non c'entrano con la sicurezza in quanto - buono a sapersi - in campagna può accadere di tutto

I berlusconiani incalliti, quelli che vogliono difenderlo a ogni costo, ti risponderebbero che si tratta di una battuta, e che tu non hai il senso dell'umorismo.
Peccato però che ci sia ben poco di umoristico in questi temi, e che non sia il caso di darsi a simili uscite quando una donna subisce quel genere di violenza.

Tratto dal Corriere on line di oggi, parole di Berlusconi:
Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai»

Belle ragazze...dobbiamo quindi pensare che se una donna è avvenente rischia automaticamente uno stupro. O meglio: se una donna è avvenente, il maschio predatore può essere naturalmente colto da certi desideri. Vale a dire: eh già, a una bella donna può capitare!

Berlusconi, richiamato dall'opposizione che ogni tanto batte qualche debolissimo colpo, si è arrabbiato e ha definito le sue parole un complimento alle donne italiane (un po' come per l'abbronzatura di Obama).
Mi dispiace, ma fatico molto a cogliere il complimento nella frase del premier. Lo inviterei a riflettere sul fatto che per una donna una violenza del genere ha conseguenze psicologiche devastanti; alcune donne, persino dopo molti anni dall'avvenuto stupro, si suicidano. Quindi non è un tema del quale parlare con leggerezza.

Scusami per il lungo papiro, ma come donna mi sento toccata.

Per il resto sono d'accordo con te: tanti bei proclami da parte del centrodestra, e poi parecchia "fuffa". Ammetto, nel mio disincanto, che non mi aspettavo nulla di diverso.

Saluti

Andrea Sacchini ha detto...

> Berlusconi, richiamato dall'opposizione che ogni tanto batte qualche debolissimo colpo, si è arrabbiato

E' proprio questo il problema: lui si è arrabbiato. A me non scoccia tanto il fatto che abbia fatto una battuta di quel genere (dal personaggio, in fondo, non è che ci si possa aspettare granché), quanto il fatto che quando gli si fa notare che ha detto un'emerita fesseria, lui replica che non è stato capito.

Berlusconi, quando ha fatto la battuta, mi pare fosse - se non erro - in conferenza stampa, e può darsi benissimo che nella foga del discorso gli sia scappata la battuta, magari involontaria. Ma il punto è che gli manca totalmente quel minimo di umiltà per dire "scusate, mi sono sbagliato, ho detto un'idiozia." Ammettere di aver toppato non esiste per lui. Questo infastidisce.

Poi, certo, c'è tutta la gravità della battuta in sé, che mostra eloquentemente tutto il carico di leggerezza e insensibilità di chi l'ha detta.

andynaz ha detto...

praticamente a Lampedusa sono riusciti a scontentare tutti... incredibile!!

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, ma mi pare che molti comunque stiano cominciando a svegliarsi. Del resto non si può prendere in giro la gente per sempre, e il fatto che in tantissimi - come testimonia l'articolo che ho linkato - si siano recati in municipio a riconsegnare le schede elettorali per protesta, mi pare che sia proprio uno di questi segnali di risveglio.

Speriamo bene.

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