mercoledì 9 aprile 2008

Avete per caso sentito qualche politico parlare di Tibet?

Forse è sfuggito a me, ma in mezzo alla marea di proclami e sparate dei nostri cari candidati premier, non mi pare di aver trovato una parola sulla questione Tibet, sui diritti umani sistematicamente violati e sul travagliato (e ormai quasi patetico) viaggio della torcia olimpica. Solo i media, per ora, continuano a parlarne piuttosto insistentemente.

Certo, capisco che siamo in campagna elettorale e che mancano pochi giorni al voto. Ma una dichiarazioncina, una presa di posizione anche piccolina, non penso stonerebbe. Capisco anche che i fucili del senatùr, l'ICI, l'assegno per i nuovi nati e tutto il seguito di promesse strombazzate ai quattro venti - che regolarmente non verranno mantenute - siano cose importanti, però, insomma...

Per quanto riguarda la questione Tibet, non mi pare ci sia molto da aggiungere a quanto è palesemente sotto gli occhi di tutti: la Cina può tranquillamente continuare a giocherellare a suo piacimento con questo povero paese e i suoi monaci - come d'altra parte continua a fare da 50 anni in qua senza che nessuno dica bau - perché è una potenza politica ed economica con la quale tutti, chi più chi meno, hanno a che fare.

Il motivo dell'assordante silenzio di America ed Europa, come giustamente sottolineato da Rampini, ieri, su Repubblica, è tutto qua.

1 commento:

Anonimo ha detto...

berlusconi ha proposto di esentare dall'ICI i monasteri tibetani

veltroni propone un bonus meditazione di 600 euro per ogni monaco

:-)

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