sabato 1 marzo 2008

Ospizio Sanremo

Non è mia abitudine occuparmi di trasmissioni televisive, ma faccio un'eccezione oggi perché la vicenda Sanremo ha, a mio avviso, implicazioni di carattere più generale, che esulano dall'aspetto prettamente televisivo. Mi limito a un paio di considerazioni veloci veloci.

In primo luogo non capisco il risalto immotivato e immeritato che i media continuano a dare a tutto il carrozzone. Testate online e cartacee continuano a riempire le prime pagine con insignificanti e inutili dettagli su quello che è successo la sera prima, insistendo su falsi scoop, litigate preparate a tavolino, plagi programmati e compagnia bella. Niente di più patetico. Ma a qualcuno (di costoro) non viene il dubbio che se della gente non gliene frega più niente di Sanremo, come è ormai ampiamente dimostrato, tanto meno gliene può fregare qualcosa di quello che succede al suo interno? A volte mi viene il dubbio che tentino in questo modo di risollevare gli ascolti. Se così fosse, patetici due volte!

E poi gli ascolti, questi benedetti ascolti, croce e delizia di ogni produttore televisivo, di ogni direttore di rete e di ogni inserzionista pubblicitario. Sanremo è in coma profondo, è inutile negarlo, è in prognosi riservata e difficilmente si riprenderà. Ma cos'è in definitiva Sanremo? Niente. Non è musica, non è televisione e nemmeno una rassegna, è semplicemente un qualcosa che nel corso degli anni ha visto progressivamente accentuarsi la sua agonia e che adesso è imploso definitivamente su sé stesso.

E' il vecchio che avanza, in televisione come in politica, sempre uguale, Pippo Baudo (foto) come Mike Bongiorno e tutta la pletora di personaggi televisivi rappresentativi del vecchio che avanza (anzi, che "non" avanza). Un carrozzone che continua a stare in piedi esclusivamente coi soldi del canone, altrimenti sarebbe già morto. E lasciamolo morire in pace allora, anzi agevoliamo il triste passaggio a miglior vita di tutto l'ambaradan, magari evitando in massa di guardare stasera l'ultima puntata, così almeno il prossimo anno (forse) decideranno di tagliare la testa al toro.

Ho una proposta per il prossimo anno: invece di cinque serate di nauseabondo Sanremo, cinque serate ognuna con un autore o musicista degno di questo nome che si esibisce in diretta dal vivo. Volete scommettere che gli ascolti si risollevano?

2 commenti:

Sbronzo di Riace ha detto...

Che sanremo sia ormai vetusto è evidente ma bisogna anche dire che oggi le alternative non mancano, dvd, internet, satellite,digitale terrestre, multisale.

Quindi chi vuole svagarsi stando seduto davanti ad uno schermo non è costretto a sorbirsi sanremo come avveniva una volta.

Bisogna smetterla ogni anno di pensare che sanremo farà ascolti perché è sanremo.

Indipendentemente dalla qualità con cui viene realizzato è destinato a veder ridurre i suoi ascolti così come succede a tante altre trasmissioni.

Detto questo a me quel tipo di trasmissioni non garbano ma alla signora anziana...

Andrea Sacchini ha detto...

> Detto questo a me quel tipo di trasmissioni non garbano ma alla signora anziana...

E' quello che penso anch'io. Probabilmente la maggior parte di quelli che ancora lo seguono lo fanno per mancanza di conoscenza di alternative.

Chi ha un pc, un lettore dvd, magari un abbonamento a Sky e simili, difficile che stia lì a sorbirsi Sanremo.

Priorità

Secondo l'Istat , nel 2023 4,5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi per mancanza di soldi. A questo si aggiunge la cronica manc...