mercoledì 13 febbraio 2008

Fisco e telecamere

E così il nostro Valentino ha finalmente chiuso le sue pendenze col fisco. Ha detto che da quest'anno la sua dichiarazione dei redditi la farà in Italia, a Pesaro, e se la caverà versando (a rate) all'erario 35 milioni di euro. Naturalmente lui è contento, dice che così si sente più sollevato e più concentrato sul prossimo mondiale che sta per iniziare.

Dando un'occhiata in giro si intuisce che comunque tale cifra sarà presto recuperata: la (sua) macchina pubblicitaria ha ricominciato infatti a girare a pieno regime su tv, giornali e adesso pure telefonini. Al limite, per stare dalla parte del sicuro, un'etichetta in più sulla tuta e via. Eppure c'è qualcosa che non mi torna.

Dunque, se non erro la richiesta iniziale dell'agenzia delle entrate era di 112 milioni di euro, come riportato dalla stampa quando è esploso il caso:

"L'Agenzia delle Entrate ha comunicato che la somma dovuta da Rossi, comprensiva di sanzioni e interessi, è di 112 milioni di euro. L'inchiesta penale, invece, non è che la conseguenza dell'accertamento svolto dal Fisco, un atto dovuto."
(fonte:
Repubblica)

Dunque, a fronte di una tale richiesta di risarcimento (calcolata su 60 milioni di euro mai dichiarati nel periodo 2000-2004), l'accordo amichevole raggiunto tra l'entourage fiscale del dottore e il fisco gli ha permesso di beneficiare di un sostanzioso sconto sulla cifra iniziale. Si potrebbe dire una sorta di patteggiamento con conseguente riduzione di pena. E, se si guarda un po' a quello che è successo recentemente ad altri suoi illustri colleghi, la musica è la stessa: Fisichella (3,8 milioni contro i 17 contestati), Cipollini (1,1 milioni contro i 5 contestati), Capirossi (12 milioni, contenzioso ancora aperto). E solo per citarne alcuni.

Certo, formalmente sarà tutto ineccepibile: uno ammette candidamente le proprie responsabilità e ottiene sostanziosi sconti sul dovuto (ricordate i 25 miliardi restituiti da Pavarotti nel 2000?). E vabbè... Quello che però, oltre a questo, mi lascia un po' perplesso è l'esposizione mediatica che si accompagna a questi eventi. Pavarotti allora come Valentino oggi: quando si chiudono i contenziosi col fisco lo si fa davanti alle telecamere, con tanto di conferenza stampa, brindisi e pasticcini.

Ora, per carità, lungi da me l'intenzione di fare il finto moralista, in fondo questi signori fanno in grande quello che (di deprecabile) una consistente parte delle persone normali fa nel suo piccolo. Abbiamo o no, come ampiamente accertato, un tasso di evasione fiscale pari a un quarto dell'intero pil nazionale? Ma queste celebrazioni mediatiche in pompa magna cosa significano? Forse un tentativo di far vedere alla gente quanto si è bravi a saldare quanto dovuto?

Può darsi. Anche se è altamente probabile che se nessuno li avesse beccati questi avrebbero tranquillamente continuato col loro status quo, senza conferenze in tv ma col conto in banca più pingue. A me, personalmente, queste sceneggiate sembrano un po' patetiche e dimostrano che oggi per salire in cattedra e agli onori della cronaca non è richiesto chissà quale requisito: è sufficiente essere un grosso evasore fiscale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A mio padre per 500 euro di ici gli hanno sequestrato la macchina e messo l'ipoteca alla casa.
Spesa totale 3000 euro.

Potevo chiedere lo sconto?

Se i comuni possono rivolgersi alle agenzie di recupero credito,perchè non lo fa lo stato con i ricchi?

L a LEGGE non è uguale per tutti?

Vale se deve 120 milioni di euro li deve dare tutti!

Maurizio

Andrea Sacchini ha detto...

No, purtroppo in questi casi la legge non è uguale per tutti. Vale ha pagato il 25% di quello che doveva al fisco, così come hanno fatto tutti gli altri vip che nel corso del tempo sono stati beccati, e la cosa, pur legittima dal punto di vista formale (se l'ha fatto evidentemente la legge lo consente), è avvilente dal punto di vista morale.

In sostanza lo stato ragiona in questo modo: "meglio prendere 25 su 100 che niente". E' questa la famosa equità fiscale tanto strombazzata in campagna elettorale da Prodi e C.? Permettere agli evasori beccati in flagrante di ottenere questi tipi di sconti non aiuta a combattere l'evasione fiscale, semmai la incoraggia.

E la cosa che dà ancora più fastidio è che questa gente venga additata come esempio.

Ciao Maurizio.

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