giovedì 10 gennaio 2008

Su Beppe Grillo mi sono sbagliato?

Probabilmente questo titolo avrà incuriosito più di un lettore. Non so esattamente se effettivamente mi sono sbagliato e, se anche fosse, riguardo a "cosa" mi sono sbagliato. Fatto è che da un po' di tempo alcune cose che fa il comico genovese mi lasciano perplesso.

La prima di queste è il recente video (qui) in cui annuncia il prossimo V-Day, quello del 25 aprile 2008 che avrebbe come obiettivo l'eliminazione dei finanziamenti pubblici agli organi di stampa. L'intento, così come le motivazioni, sono in larga parte condivisibili; è fuor di dubbio, infatti (ne ho scritto spessissimo anch'io in questo blog), che una buona parte dei media (giornali, tv, ecc...) tendono per la maggior parte a raccontarci quello che vogliono e sono ben lungi dal fornire un tipo di informazione veritiera e soprattutto utile.

Ma, a mio giudizio, Beppe pecca - e molto in questo caso - di eccessiva generalizzazione. Non tutti i giornali sono così e non si può fare di ogni erba un fascio. Esistono anche testate "scomode" che pubblicano spesso inchieste altrettanto scomode; inchieste a cui lui stesso, tra l'altro, ogni tanto attinge (penso ad esempio a quella de Il Secolo XIX sui mancati introiti dalle slot machine, ripresa dal comico stesso in questo articolo sul suo blog).

Insomma, mi sembra un'iniziativa un tantino campata per aria, fatta senza una vera cognizione di causa e anche un po' demagogica. Naturalmente, anche se la cosa (almeno a me) dispiace, non è che in fondo stupisca più di tanto. Io, come saprete, sono uno di quelli che è andato a firmare al V-Day scorso perché ero (e sono tuttora) pienamente d'accordo coi punti previsti nella legge popolare che è stata recentemente depositata in Senato. Ma ciò non toglie che non sappia, al contempo, che lo stesso promotore Grillo è uno che ha dato spesso dimostrazione di avere pochi rivali in quanto ad approssimazione e pressapochismo in quello che dice.

A tutto questo va aggiunto un articolo apparso oggi sul blog di Alessandro Gilioli, de L'Espresso, che, se riporta i fatti come veramente sono andati (cosa della quale, ovviamente, non ho nessuna ragione di dubitare), un po' di amaro in bocca lo lascia. Brevemente (l'articolo completo è qui), Gilioli ha contattato il comico genovese chiedendogli un'intervista da pubblicare su L'Espresso. L'argomento, naturalmente, riguardava il prossimo V-Day contro quella che Beppe Grillo (e non solo) definisce la "casta" dei giornalisti. Inizialmente lo stesso Grillo accetta di farsi intervistare (pur con alcune titubanze e solo via e-mail) dal giornalista dell'Espresso, poi, passati alcuni giorni senza che Gilioli abbia avuto risposta alle domande inviate, la doccia fredda: Grillo gli comunica per telefono che non risponderà a domande che ritiene "offensive e indegne".

A me, sinceramente (se sono effettivamente quelle riportate dal giornalista nell'articolo), le domande paiono invece pertinenti e sensate, niente di offensivo e indegno. Anzi. Beh, che dire? Dispiace un po' questa cosa, se non altro perché in questo modo Beppe Grillo ha dimostrato di comportarsi alla stessa maniera di molti esponenti della casta che dice di voler combattere. Insomma, uno che si fa promotore di una rivoluzione non può pretendere di andare avanti a monologhi, ma deve accettare il confronto pubblico. Non può urlare al mondo di essere stato censurato e rifiutare un'intervista ad un prestigioso settimanale il quale, oltre offrirgli un certo numero di pagine, fornisce ogni possibile garanzia sulla trascrizione integrale della suddetta intervista, senza tagli e rimaneggiamenti.

Torno quindi al titolo del post: su Beppe Grillo mi sono sbagliato?

8 commenti:

  1. a me Beppe Grillo piace molto, ma trovo che su certe cose faccia un po' troppo "terrorismo", che comunque non va bene...
    Maria

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  2. Sì, anche se forse più che terrorismo (che comunque è sempre meglio delle balle che ci raccontano "lorsignori") mi pare sia una questione di coerenza.

    Sostanzialmente, pur restando invariata la mia stima per lui e per ciò che fa, questo gli contesto: una certa incoerenza e una fastidiosa generalizzazione sulla questione dei finanziamenti pubblici alla stampa (alla quale ha, anche se tardivamente, parzialmente rimediato col post apparso oggi sul suo blog).

    Ciao Maria.

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  3. Mi ero perso questo commento. Sono assolutamente d'accordo e lo vado pensando da tempo: Girllo non può fare di tutta un'erba un fascio. Sta diventando un populista alla Berlusconi. Le sue invettive nascono da problemi reali cui lui riesce a dare giutso e salutare risalto, ma poi si perdono nella più classica delle istanze autoreferenziali e autocelebrative.

    Una delle cose che non ho mai sopportato è questo suo denigrare in modo totale la carta stampata. Lui però sulle inchieste di alcuni giornalisti ci sta facendo la "carriera". Questa cosa non gliela perdono. Il 90% delle cose che condanna nascono dal lavoro "sporco" di alcuni coraggiosi giornalisti che sono andati a scovare i malanni del nostro paese. I nostri giornali fanno per la gran parte schifo in certe situazioni, ma molto è da salvare e va salvtao, e Girllo deve ad alcuni di loro la sua stessa esistenza politica.

    È facile condannare il marcio che non va. Il difficile è proporre soluzioni concrete e strade percorribili. Tutte le sue (poche) proposte di legge portano con se rischi enormemente maggiori del male che pretendono di curare. Come la legge che vuole fuori dal parlamento chiunque sia stato condannato per qualunque tipo di reato (non solo nell'esercizio della funzione pubblica). Una legge che Mussolini avrebbe sognato di avere per mettere a tacere i suoi avversari politici, per renderli ineleggibili con una qualche manovra ben congegnata di qualche "scagnozzo".

    Quest'altra proposta sulla carta stampata, beh, una manna per tanti politici...

    Ho letto le domande che il giornalista voleva fargli. Devo dedurre che Grillo non è in grado di rispondervi. Il che la dice lunga...

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  4. > Come la legge che vuole fuori dal parlamento chiunque sia stato condannato per qualunque tipo di reato

    Beh, un momento, la proposta è sì troppo generalista, ma la maggior parte dei condannati con sentenza passata in giudicato hanno a che fare con corruzione, tangenti, ecc...

    Non dovrebbe essere Grillo a proporre una legge per far sì che questi siano cacciati a calci nel sedere, ma dovrebbe essere una prassi automatica. Da non mettere sullo stesso piano con chi - ad esempio Maroni - è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale (mi pare) per essersi opposto a un'ispezione di una sede della lega da parte delle forze dell'ordine. E' ovvio che la gravità dei due reati è ben diversa.

    > Ho letto le domande che il giornalista voleva fargli. Devo dedurre che Grillo non è in grado di rispondervi.

    Questo non lo sappiamo. A me non parevano - così, a naso - domande particolarmente complicate, più che altro erano richieste di opinione.

    A parziale scusante di Grillo, va comunque segnalato il fatto (non menzionato da quasi nessun organo di stampa) che un paio di giorni prima del v-day lo stesso Grillo ha indetto una conferenza stampa generale in cui ha convocato i giornalisti di tutto il panorama dell'informazione italiano e straniero. La conferenza è stata poi annullata, e sai perché? Mancanza di giornalisti. Quasi tutti hanno snobbato l'invito a presentarsi dove chiunque avrebbe potuto fare tutte le domande che riteneva opportune. Dov'era Gilioli quel giorno?

    Forse Grillo non ha tutti i torti...

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  5. "Da non mettere sullo stesso piano con chi..."

    Era esattamente quello che stavo dicendo. Ma è Grillo, non io, a metterli sullo stesso piano, e trovo la proposta di una legge di tal fatta, nata da un principio positivo, estremamente pericolosa per una democrazia che deve comunque avere i mezzi per proteggersi dai totalitarismi.

    Poi quando dicevo che Girllo non era "in grado di rispondervi" puoi scegliere tu cosa metterci per "essere in grado di". Può sia voler dire non essere capace che non volere, cioè non esserne in grado intellettualmente e culturalmente.

    Infine scusami, ma la giustificazione per l'annullamento di quella conferenza stampa mi sembra davvero ridicola. La conferenza stampa la fai e basta, anche se ci sono due giornalisti. Poi, a cose fatte, la figuraccia ce la fa chi non c'è. Io, lo dico tranquillamente, non la bevo. È la prima volta da quando sono nato che ho sentito qualcuno dire che la conferenza è stata annullata perché c'erano pochi giornalisti. Le conferenze stampa si fanno facendo gli inviti, e poi vedi chi viene e rispondi a loro. Tra l'altro è di un'arroganza impareggiabile verso chi aveva aderito l'averla annullata.

    Mi dispiace ma io, che questo cosa della conferenza stampa annullata non la sapevo, mi sono fatto un'idea ancora più netta del personaggio. Come comico mi ha fatto sempre ridere e ne apprezzo la vena critica, ma come politico ripeto, è uno dei più grossi piazzisti che abbia visto in giro (e siamo il paese di Berlusconi...). Tra l'altro mi pare di aver sentito che vuole promuovere una lista civica: lui che aveva giurato che non avrebbe fatto politica attiva (per la famosa condanna). Non è che se ci manda un suo servo che fa quello che dice lui allora la cosa è sistemata. Io già non sopporto quelli che mettono in pratica con sistematica dedizione le parole del papa, mi ci manca solo un altro guru che parli dalla finestra.

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  6. > Infine scusami, ma la giustificazione per l'annullamento di quella conferenza stampa mi sembra davvero ridicola

    A me non sembra ridicola. Se io fossi stato al posto suo probabilmente avrei agito allo stesso modo. Ha sbagliato? E' stato arrogante? Può darsi, nessuno è perfetto. In ogni caso i suddetti giornalisti, per come hanno gestito tutta la faccenda del v-day, si sono conportati male esattamente al suo stesso modo, se non peggio.

    Fino al giorno prima dell'8 settembre, infatti, il v-day è stato totalmente e completamente snobbato da qualsiasi media che non fosse internet (giornali, tiggì, ecc...), poi, una volta che la bomba è scoppiata, tutti a scrivere per giorni e giorni titoloni a nove colonne e fiumi di inchiostro correndogli dietro per un'intervista.

    Comodo così... non saprei dire dei due (Grillo e i giornalisti) chi sia stato il più scorretto.

    Per quanto riguarda le liste civiche non so che dirti, non ho approfondito la cosa e quindi non so risponderti. Appena ho un po' di tempo ci darò un'occhiata.

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  7. "A me non sembra ridicola. Se io fossi stato al posto suo probabilmente avrei agito allo stesso modo."

    Io amo osservare i fatti per farmi un'idea. Da quando s'è messo a fare politica, abbiamo mai avuto occasione di vedere Grillo rispondere in prima persona ad una serie di domande pruriginose? Non sono molti i giornalisti italiani che ancora ne fanno, ma qualcuno c'è, e non c'è dubbio che alcuni vorrebbero fargliene e ci abbiano provato, e ci proveranno.

    Io mi sono fatto una personale opinione che Grillo ami i toni compiacenti dei visitatori del suo blog che lo osannano e gli danno ragione. Un po' alla Berlusconi maniera, si circonda di pecorelle che gli dicono sempre di sì. Forse mi sbaglio. Ma se mi sbaglio non lo sapremo, perché pare che al contraddittorio il nostro non sia avvezzo. In questo viene fuori l'uomo di spettacolo...

    Comunque ripeto, dici che hanno sbagliato i giornalisti: certamente non avevano sbagliato i giornalisti che avevano dato conferma della loro presenza alla conferenza stampa. Annullando il tutto ha fatto un pessimo servizio prima di tutto a loro, anche perché ha disincentaivato i giornalisti "buoni" invece di premiarli. A me sa un po' di manovra per fare la vittima.

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  8. Si cerca sempre di screditare e magari criminalizzare chi invece cerca di far venire alla luce la sporcizia che ammorba il paese. Ricordo a lor signori delle stragi, speculazioni, "suicidi" irrisolti e insabbiati, e i veti della nostra classe digerente sugli affari occulti. E' evidente che la maggior parte dei giornalisti non fanno più il loro dovere, e chi lo fa veramente, il più delle volte paga in prima persona, e a volte con la vita. Di persone come Grillo, in Italia, dovrebbero essere tanti, e quello che fa lui dovrebbero farlo proprio quei giornalisti aggiogati alla classe digerente, e come accade nelle altre professioni, protetti dagli Ordini, covo di confratelli e intrallazzatori. Che fine hanno fatto le vecchie inchieste di Cordova? C'è stato qualche giornalista che si sia occupato di Moncini, e della sua redensione nei venti anni trascorsi ? Credo sia ora di finirla con i privilegi ai giornalisti e non solo. Chiedetevi invece come mai la classe digerente effettua il prelievo fiscale alla fonte ai soli dipendenti. Secondo me, per togliere loro la possibilità di una ribellione fiscale, risultando più facile protestare in tal senso. A differenza, è difficile convincere il Popolo, portarlo in piazza per altre forme di protesta e per più giorni. Non rientra nei miei canoni essere invisibile, ma ho pagato abbastanza, saluti E...

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