martedì 8 gennaio 2008

Napoli e il coraggio

Non è che io possa aggiungere granché a quanto già detto e scritto in ogni dove sulla questione spazzatura a Napoli. Bene o male sappiamo tutti che ciò che sta succedendo non ha una causa specifica, ma un insieme di concause.

Dispiace, inoltre - ma d'altro canto era inevitabile -, venire additati davanti al mondo (vedi BBC, CNN, addirittura Al Jazeera) come un paese del terzo mondo. Che dire? Ora come ora mi sento di condividere quanto scritto da Martinelli nel suo blog. Cito un passaggio:

La casta autoreferenziata intanto finge, a partire dall’autoctono Giorgio Napolitano che standosene ben lontano, si limita ad osservare col binocolo il variopinto scempio partenopeo dall’isola di Capri dicendosi “in pensiero per questo dramma da risolvere al più presto”.
In un paese civile un presidente che parla così si dovrebbe dimettere e finire sotto inchiesta accusato di mancato intervento, attentato alla verità e presunta connivenza con la malavita locale affinché si giustifichi il faraonico stipendio di oltre 50 mila euro al mese!
E gli altri 1000 deputati? Missing! Silenzio, a parte il solito, perenne monito Ue che trova spazio sui giornali assieme allo scrittore Andrej Longo che approfitta di pubblicizzare il suo libro rivelando ”legami incoffessabili dietro l’emergenza, verminaio di compromessi fra politica e camorra”.
Purtroppo ciò che latita è una Procura che dovrebbe sbattere in galera tutta l’amministrazione comunale, provinciale e regionale alla faccia del divieto di fumo nei parchi di Rosa Russo Jervolino!
Ciò che manca sono i napoletani alla Roberto Saviano, le loro denuncie, i nomi e i cognomi dei politici locali conniventi con i malavitosi loro vicini di casa, corresponsabili di aver ridotto una fetta di Campania in una discarica.

L'articolo completo, di cui consiglio la lettura, è qui.

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