domenica 18 novembre 2007

Tredicesima più leggera? Non è questa la brutta sorpresa

L'allarmismo serpeggia in rete alla notizia che quest'anno la tredicesima sarà più leggera del solito (già particolarmente pesante non è). Repubblica parla di "brutta sorpresa" perché, a seconda della fascia di reddito di appartenenza, si subirà una decurtazione che va dai 15 ai 75 euro. Secondo me c'è un meccanismo perverso nel riportare le notizie che ha l'intento di nascondere il vero nocciolo del problema.

Ovvio, nessuno farà i salti di gioia nell'apprendere la notizia, ma il problema non è questo. Il problema è che il taglio tanto strombazzato è niente rispetto ai tagli più subdoli che vengono imposti sotto forma di aumenti più o meno reclamizzati. A me starebbe benissimo che la mia tredicesima venisse tagliata di 20 o 30 euro se i prezzi e il costo della vita fossero uguali al periodo della tredicesima dell'anno scorso. Per fare pari saremmo andati una volta di meno in pizzeria, per dire.

Mentre invece, a fronte di una sostanziale uguaglianza di reddito, si ha avuto nel corso dell'anno un aumento generalizzato di tutto quanto serve per vivere. Quindi, riepilogando: stipendi uguali, tredicesima un pelino più leggera e costi della vita a volo libero (verso l'alto). Qualche esempio? Basta spulciare qualche dato Istat che riporta il raffronto delle variazioni tra l'ottobre appena trascorso e quello dell'anno scorso:
  • pane: +10,3%
  • pasta: +6,4%
  • latte: +5%
  • frutta: +5,3%
  • benzina: +6,8%
  • gasolio: +7,2%
  • luce: +2,1%
(fonte Corriere.it)

Le principali associazioni dei consumatori hanno calcolato che ciò si tradurrà per una famiglia in un aumento complessivo annuo valutato mediamente in circa 400 euro.

Altroché i 20 di decurtazione della tredicesima.

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