giovedì 1 novembre 2007

Ratzinger e i farmacisti

Inizialmente avevo intenzione di non scrivere niente sull'incitamento del papa ai farmacisti cattolici a far valere l'obiezione di coscienza sulla vendita di farmaci ritenuti "immorali". L'ho fin da subito infatti considerata niente di più niente di meno di una delle solite frequenti sparate vaticane su tutto quello che ci riguarda, alle quali siamo ormai abituati (e rassegnati). L'argomento, però, ho notato, sta tenendo banco parecchio in giro per i forum e i blog in rete, e quindi dico alcune cose anch'io. Anzi, non alcune cose, ma una sola, che mi sembra sia stata (almeno finora) piuttosto sottovalutata.

E cioè che al centro di tutta la questione ci sono le persone, quelle normali che vanno in farmacia per acquistare ciò che gli serve. Non è una questione tra Ratzinger e i farmacisti, ma tra il farmacista e me. La frase "L'obiezione di coscienza è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione permettendovi di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo le scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia" è per me totalmente priva di senso. Per il semplice motivo che quello che per lui (o per il farmacista cattolico) è "chiaramente immorale", può essere per me perfettamente morale e legittimo.

Chi è il papa (o il farmacista) per dirmi cosa è morale o immorale? Certo, l'appello è rivolto espressamente ai farmacisti cattolici, ma questo non cambia una virgola in quanto in farmacia ci vanno tutti, cattolici e non. Per me è perfettamente legittimo presentarmi con una ricetta regolarmente prescritta da un medico per acquistare un farmaco di cui ho bisogno. Fosse pure un farmaco che impedisce l'annidamento dell'embrione, se a mio insindacabile giudizio ciò è più che lecito. E se il farmacista si rifiuta di darmelo in nome di una non meglio precista "obiezione di coscienza" (che in casi come questo non c'entra niente), beh, cambi mestiere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Prossimamente nelle farmacie cattoliche non si troveranno più i profilattici, in fondo anche questi hanno un fondo di immoralità.... o no? ... ??? !!! Speriamo abbiano il senso civico scriverlo fuori dalla porta per evitare inutili attese....

Andrea Sacchini ha detto...

Oltretutto, con quelle parole, il papa ha dimostrato di non conoscere neppure le regole (oppure le conosce ma ha deliberatamente auspicato la loro violazione), come ha giustamente fatto notare un esponente della categoria (che forse ne sa un pochino più di Ratzinger in materia).

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