domenica 7 ottobre 2007

Al centro commerciale (piccolo racconto della domenica)

Nota: l'episodio che vi sto per raccontare mi è capitato realmente venerdì scorso in un noto centro commerciale a una ventina di km da casa mia. Non ne cito il nome per non fare pubblicità (in questo caso sarebbe pessima). Si tratta comunque di una grossa catena di centri commerciali presenti in tutta la penisola. Metto giù il tutto a mo' di racconto.


Premessa.

Il giorno 9 luglio 2007 riporto all'ufficio reclami del centro commerciale un mio pc - ovviamente acquistato lì - al quale si è bruciato accidentalmente l'alimentatore. Visto che al momento dell'"incidente" il suddetto pc è ancora abbondantemente nel periodo coperto dalla garanzia, mi presento con lo scontrino per chiedere che mi venga riparato gratuitamente. Il pc viene quindi ritirato dalla gentile signorina dell'ufficio "assitenza post vendita" in attesa di venire inviato al centro assistenza.


Racconto.

Venerdì 5 ottobre (2 giorni fa) mi presento di mia iniziativa allo sportello assistenza con il foglio della pratica in mano per ritirare il suddetto pc. Dagli accordi presi con la signorina il giorno che l'ho consegnato, avrebbero dovuto contattarmi per telefono non appena il pc fosse stato pronto. Non si è invece fatto vivo mai nessuno, ma, considerando che dal giorno in cui l'ho consegnato a venerdì scorso sono trascorsi praticamente quasi tre mesi (sulla pratica è previsto un tempo massimo di attesa di 60 giorni lavorativi), vado abbastanza tranquillo.

"Buonasera, dovrei ritirare il mio pc", faccio alla signorina porgendole il foglio con la pratica. Lei lo guarda e digita qualcosa sul pc della scrivania. "Sì, è pronto: è arrivato il 20 settembre". Mi domando a questo punto come mai a nessuno degli addetti, dal 20 settembre al 5 ottobre, sia venuto in mente di farmi uno squillo per avvisarmi, e sono lì lì per chiederlo alla signorina. Poi decido di lasciar perdere. Si reca nel retro dell'ufficio dove sono accatastati i vari elettrodomestici di ritorno dal centro assistenza e ne esce 5 minuti dopo.

"Mi dispiace, il suo pc purtroppo non è qui ma nell'altro magazzino che si trova sul retro del centro commerciale. Ora glielo vado a prendere ma ci vorranno una decina di minuti". "Va bene - faccio io - ho aspettato tre mesi, posso anche aspettare altri 10 minuti". E si avvia verso il magazzino con le chiavi in mano.

10 minuti dopo eccola di ritorno... a mani vuote. Con tono lievemente sommesso misto a un lieve principio di imbarazzo mi dice: "guardi, mi dispiace, ma purtroppo siamo fuori orario e quelli della security non mi permettono di entrare in magazzino". "Come sarebbe non le permettono di entrare? Scusi, eh, ha appiccicato alla maglia il cartellino di riconoscimento, ha pure le chiavi di questo benedetto magazzino, com'è possibile che non la facciano entrare?". "Non so che dirle - ribatte lei - bisogna che ritorni un altro giorno in un orario diverso".

Una cinquantina di metri più in là, sempre nella galleria principale del centro commerciale, c'è un banco dove altre addette fanno assistenza ai clienti. Mi reco lì e faccio presente la situazione a una di queste. Le racconto che nel magazzino adiacente al centro commerciale c'è il mio pc ma che l'addetta non può entrare per colpa di quelli della security. Le faccio presente altresì che io abito a più di 20 km dal suddetto centro commerciale e che non ho nessuna intenzione di andarmene da lì senza il mio pc. La signorina prende il telefono e chiama qualcuno.

Parentesi. Nell'altro ufficio (quello dove c'era la signorina che non è potuta entrare nel magazzino) avevo davanti a me un'altra persona, piuttosto alterata, che aveva in giro da 5 mesi un lettore mp3 difettoso. Ascoltando (inevitabilmente, l'ufficio è molto piccolo) la conversazione tra questa e l'addetta ho appreso dell'esistenza di un certo signor Rossi (il nome è ovviamente fittizio) che, se non ho capito male, dovrebbe essere una specie di mega direttore galattico (tipo quelli di fantozziana memoria) a cui fanno riferimento gli addetti del magazzino. Ho infatti notato che per dirimere un pò le varie controversie in caso di dubbi, le varie addette chiamavano per telefono sempre questo qui. Così, come impressione, uno di quei personaggi eterei e "inconsistenti" che controllano tutto per telefono da un ufficio che non è ben chiaro neppure dove sia. Quasi un'entità di tipo mistico. Una specie di Araba Fenice, insomma, che tutti sanno che c'è ma nessuno sa dov'è. Chiusa parentesi.

Bene. La seconda signorina da me interpellata è al telefono col tipo etereo al quale sta spiegando la mia situazione. Terminata la conversazione mi dice che in realtà non è sicura che il pc sia in magazzino e in più lamenta il fatto che ci sarebbe una discrepanza tra il numero di pratica riportato sul mio documento e il loro. L'iniziale mio disappunto si trasforma in un principio di giramento di balle. Faccio quindi presente alla signorina che il foglio con la mia pratica è una fotocopia di quello che hanno loro e che quindi non vedo dove cavolo sia questa benedetta discrepanza.

La signorina farfuglia qualcosa e, visto che io ho intenzione di andare in fondo alla storia e nessuna intenzione di schiodarmi da lì senza il mio pc, richiama l'Araba Fenice. Nuova conversazione, un pò più concitata delle precedenti, tra l'addetta e il fantomatico superiore etereo. "Scusi, lo può passare a me direttamente?", faccio io mentre il giramento di scatole sta raggiungendo il livello di guardia. "Guardi, veramente non potrei - obietta lei - non è previsto". "Mi dia quel telefono: voglio parlare con l'etereo!". A questo punto qualcuno degli astanti comincia a girarsi. La signorina chiude il telefono e mi annuncia: "Attenda un attimo, sta scendendo".

A un certo punto, mentre sto attendendo l'entità mistica per poterci finalmente parlare face to face, mi suona il telefonino. Indovinate un pò? Era la tipa dell'altro ufficio (quella con le chiavi che non riusciva a entrare) che mi annunciava raggiante che il pc era lì da lei. Potevo ritirarlo e portarmelo via, cosa che ho effettivamente poi fatto. Mi sarebbe piaciuto a questo punto aspettare l'araba fenice per dirgli due o tre cosine, ma dubito che si sarebbe fatto vedere. E poi, a quanto ne so, l'aggressione è un reato punito penalmente. :-)


Conclusioni.

Il suddetto centro commerciale probabilmente non mi vedrà mai più.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè perdi tempo ad acquistare prodotti nei centri commerciali?

I computer conviene comprarli in qualche negozio più piccolo, dove puoi parlare direttamente con il proprietario per l'assistenza...

Andrea Sacchini ha detto...

Hai ragione. Mea culpa.

Maurizio Antonelli ha detto...

Io personalmente non ho mai avuto brutte esperienze sugli acquisti nei centri commerciali. Anzi, quando ho avuto bisogno di assistenza, questa c'è stata.
Penso che la differenza la faccia la serietà delle persone che vi lavorano.

Comunque Andrea, se era presente tua moglie o qualche altro testimone, penso che avresti tranquillamente la possibilità di completare il post facendo la meritata pessima pubblicità alla catena. Serve a rendere il post anche maggiormente informativo.

Andrea Sacchini ha detto...

Purtroppo ero solo, sia all'atto della consegna del pc difettoso, sia all'atto del ritiro, quindi per il momento preferisco soprassedere.

Devo comunque dire che anche per me si è trattato del primo inconveniente del genere. Tutte le volte che ho avuto infatti bisogno di cambiare o sostituire qualcosa non ho mai avuto problemi di sorta. Mettiamola così: è stato un episodio sfortunato. :-|

Ciao maury.

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