mercoledì 12 settembre 2007

La vergogna e i Casini


Le parole che leggete nell'immagine qui sopra sono state pronunciate da Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, a commento della manifestazione del V-Day di Bologna. Eccole per intero come riportate dal Corriere:
"È la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui dovremmo vergognarci perché è stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato - ha detto il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio -. Si vergognino anche quei politici che, pur di stare sull’onda del consenso popolare, hanno mandato a Grillo e alla sua manifestazione dei messaggi di adesione".
Ovviamente, come è sacrosanto e inalienabile diritto di ognuno, Casini ha espresso una sua legittima opinione. Secondo lui, quindi, tutti quelli che hanno partecipato direttamente o indirettamente alla manifestazione si dovrebbero vergognare (me compreso), perché - a suo dire - in suddetta manifestazione sarebbe stato attaccato Marco Biagi, noto giuslavorista e consulente del lavoro ucciso dalle Brigate Rosse sotto il governo Berlusconi.

Il primo punto da cui secondo me si potrebbe partire per cercare di chiarire un pò la vicenda è che Casini alla manifestazione non c'era. Si trovava infatti, come chiaramente riportato dal Corriere, in quel di Cernobbio in occasione di un non meglio precisato workshop Ambrosetti. Quindi il fatto che durante la manifestazione potrebbe esserci stato un qualche tipo di "attacco" a Marco Biagi, è una notizia che gli deve essere per forza arrivata per via indiretta. Probabilmente qualcuno gli avrà detto: "Guarda Pierfendi, a Bologna c'è Grillo che ha fatto questo questo e questo e ha detto questo questo e questo".

A differenza di Casini, però, che come abbiamo visto era da tutt'altra parte, qualcuno al V-Day di Bologna c'era, e visto che il diritto sacrosanto e inalienabile di esprimere le proprie opinioni vale per tutti (o almeno così dovrebbe essere), anche lui ha voluto dire la sua in proposito. Ecco un estratto delle sue parole:
“Ho trascorso l’intero pomeriggio sotto il palco e sul palco, e mai ho sentito parlare non dico “contro” Marco Biagi, ma “di” Marco Biagi. Il nome “Marco Biagi” non è mai stato citato per esteso. S’è parlato un paio di volte della legge 30 che abusivamente il governo Berlusconi intestò al professore assassinato, che non poteva più ribellarsi, mentre un ministro di quel governo lo chiamava “rompicoglioni”. E ne ha parlato Grillo per chiedere di riformarla, insieme alla legge Treu, aggiungendo che però “il vero problema non sono neppure le leggi: è che in Italia non c’è lavoro”. Lo dico perchè un amico, l’ex giudice ora assessore Libero Mancuso, che nessuno ha visto alla manifestazione, ha parlato di presunte “offese a Biagi”. Posso assicurare che se qualcuno, dal palco, avesse davvero mancato di rispetto a Marco Biagi, su quel palco nessuno di noi, nemmeno Grillo, sarebbe rimasto un minuto di più”
Queste parole sono di Marco Travaglio, giornalista e scrittore, che si trovava in piazza a Bologna invitato da Grillo come ospite insieme a Massimo Fini e ad altri esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. La citazione che ho ripubblicato qui sopra è come dicevo un estratto di questo articolo (ovviamente sempre di Travaglio) pubblicato l'altro ieri sulla versione cartacea dell'Unità.

Quindi, abbiamo da una parte le parole del Pierfendi (da Cernobbio) e dall'altra quelle di Fini che si trovava sul posto. Questo naturalmente potrebbe in teoria anche non significare niente, ma visto che probabilmente a breve dovrebbe essere disponibile il video dell'intera manifestazione (se non lo è già), avremo lì la possibilità di toglierci ogni eventuale dubbio in proposito.

Come idea mia personale trovo comunque piuttosto improbabile che chiunque dal palco abbia volutamente offeso la memoria di chi è stato ucciso dalle BR a causa di quello in cui credeva. Come lo stesso Grillo ha ricordato e scritto sul suo blog in più di un'occasione, "la mia critica è rivolta esclusivamente alla legge e non certo a chi l'ha scritta". Ma questo, come ho già detto, sarà presto chiarito definitivamente.

Rimane la questione della vergogna, in merito alla quale si potrebbe suggerire al buon Casini che prima di venici a dire a noi di vergognarci di una manifestazione che si è svolta nel più assoluto ordine, senza incidenti di sorta, in modo completamente apolitico e trasversale a qualsiasi schieramento, ispirata solo dalla voglia di far capire agli inquilini di palazzo che è stato superato il limite di guardia, prima di venirci a dire - dicevo - di vergognarci, dovrebbe forse guardarsi un pò intorno.

E magari, sempre per trovare qualcuno dei famosi motivi di vergogna, provare a guardare un pò a quello che avviene all'interno del famoso palazzo di cui lui stesso è inquilino da un discreto numero di anni. Gli esempi non mancano: tralasciando la questione ormai trita e ritrita dei parlamentari condannati per tangenti, corruzione, ecc, si potrebbe citare il caso Mele (guarda a caso deputato dell'Udc), oppure l'indulto, uno di quei provvedimenti che gli italiani non hanno ancora digerito e di cui continuiamo ancora oggi a pagare le conseguenze.

Si potrebbe continuare con la famosa storia dei portaborse pagati in nero, della droga che gira in Parlamento, delle ambulanze usate come taxi, della nota (ma sempre scandalosa) storia degli stipendi, dei benefit e dei privilegi dei parlamentari, senza contare l'altrettanto scandaloso capitolo della differenza di trattamento pensionistico tra noi (3 o 4 decenni per guadagnarcela) e loro (30 mesi).

Questi, forse, sono i veri motivi per cui un paese e un popolo si dovrebbero vergognare, e non quello di aver partecipato a una manifestazione probabilmente contraddistinta da una vena populistica e goliardica, ma i cui motivi vanno ricercati in molti degli aspetti che ho appena elencato qui sopra, e dei quali molti italiani (come è dimostrato) non ne possono davvero più.

9 commenti:

  1. Attento che fai la fine di Ricca ;)

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Ti oscurano il blog?
    Per avere detto la verità?
    Magari,così gli chiedi un fracco di soldi di danni.

    Ciao

    Maurizio

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  4. Maurizio, di solito non intervengo nei commenti che vengono inseriti. Tuttavia mi sono permesso di eliminare l'affermazione finale che era contenuta nel tuo qui sopra - che per il resto non ho toccato di una virgola - perché mi sembrava troppo "forte".

    Scusa, ma l'ho fatto solamente perché in fin dei conti dei commenti che vengono inseriti ne rispondo comunque io, anche se - ovviamente - condivido perfettamente quello che avevi detto.

    Spero non te ne avrai a male.

    Ciao.

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  5. woowowow

    Casini Ti amooooooo

    no ti preoccupare non me la prendo di sicuro.....


    Ciao
    Maurizio

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  6. > Casini Ti amooooooo

    Beh, adesso però non esagerare, eh?

    :-)

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  7. Oh mia cara casta...anzi cosca politica...così premurosa nel prestar cura ai propri interessi...
    così sideralmente distante dalle esigenze dei cittadini...
    Oh caro clemente Mastella...che da tanta parte
    dell'ultimo orizzonte il guardo esclude...cui le si offre la proverbiale mano pretendendo il collasso del governo...così borioso,ingordo orbo di tanta fedeltà e coerenza...ahimè...quale crudele alchimia d'eventi farà emergere un ritratto in cui i ghiacci dell'antenora fanno da sfondo...

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  8. L'ho ricamata sulle note di Crime of passion!
    =)

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