venerdì 14 settembre 2007

Fatti, dubbi, perplessità... del venerdì sera

C'è da restare allibiti, o quanto meno perplessi, venendo a conoscenza delle notizie e dei fatti che capitano in giro. La perplessità, poi, spesso, davanti a certe cose si trasforma in indignazione. Ma bisogna stare attenti anche a indignarsi perché è uno di quei sentimenti che viene spesso visto come "retorico", quasi falso. Insomma ci si indigna quasi perché "fa tendenza". Se ci fate caso, infatti, oggi va molto di moda (io stesso lo faccio spesso): il problema e che a volte (spesso) ci si indigna anche per le stronzate.

Vabbè, non fateci caso, sono i pensieri che mi vengono in mente un venerdì sera in cui non so cosa scrivere e che dovrei tenermi per me. In fondo però questo è un blog, per definizione (ah, gran cosa le definizioni) un diario personale in cui mettere le cose che frullano per la testa.

Dicevo, i fatti. Proviamo a vederne qualcuno spulciando qua e là.


-- Calderoli, lega nord, ha messo in subbuglio il mondo politico e dell'informazione con la sua intenzione di andare a passeggio con un maiale al guinzaglio in quel di Bologna, precisamente nella zona dove l'amministrazione comunale avrebbe intenzione di costruirci una mega moschea. Qui, in verità, non è necessaria l'indignazione, sarebbe stata sufficiente l'indifferenza nei confronti di questa iniziativa del senatore leghista. Un Calderoli che, badate bene, non ha sbagliato secondo me a livello di idea, ma semplicemente di metodo, dimostrando oltretutto una discreta dose di ignoranza in materia.

Come afferma infatti Magdi Allam in questo articolo pubblicato oggi dal Corriere, nella impari lotta tra l'osservanza dei precetti coranici e i beni terreni (moschee) i secondi la spuntano (storia nota, ne sa qualcosa anche la nostra Chiesa Cattolica), tanto è vero che "se Calderoli dovesse portare non uno, ma 50 maiali per urinare su quel terreno, la moschea si costruirà ugualmente perché è sufficiente lavarlo con l'acqua". Ora, accertato che l'iniziativa di Calderoli può essere considerata eufemisticamente strampalata, è comunque per lo meno auspicabile che la costruzione di una moschea di quelle dimensioni sia assoggettata quanto meno al parere di chi lì intorno ci abita.

Insomma, se io venissi a conoscenza che nelle vicinanze di casa mia è prevista la costruzione di una cosa simile, pretenderei almeno che il comune o la provincia o la regione chiedesse almeno un parere a chi dovrà averci a che fare una volta costruita. O è troppo?


-- L'anno scorso ho scritto un post intitolato "Calci nel culo". L'avevo scritto di getto sull'onda dell'indignazione (eccola qui) alla notizia del disabile picchiato a scuola e ripreso col videofonino. Poi oggi accadono fatti come questo, che il Corriere chiama generosamente "atti di bullismo" ma che in realtà sono qualcosa di molto peggio, e viene spontaneo pensare come i calci nel culo non bastino più. La reintroduzione della legge del taglione sarebbe sicuramente più adatta.

Nei prossimi giorni, vedrete, vedremo i genitori di questa nuova generazione di baby aguzzini ergersi a difesa dei propri pargoli: "Strano, erano così bravi ragazzi, famiglie per bene, ecc...". Storie già sentite.


-- Franco Frattini, da Bruxelles (che, come osserva giustamente Mante, "mandarlo là è stata uno dei passi più incisivi del precedente governo"), torna a riproporre uno dei temi che ciclicamente fanno capolino incalzati dall'entourage politico di turno, e che è tanto caro sia agli inquilini di palazzo sia a certa informazione: la censura. Frattini non è cattivo. Certo, ogni tanto capita che si faccia qualche capodanno in montagna a spese del contribuente, ma è un peccato veniale considerando che Mastella per la stessa cifra ha accompagnato il giovane rampollo al gran premio di Monza col jet di rappresentanza dello stato (comprese le spese).

Dicevo non è cattivo, ma, come molti, moltissimi politici non conosce (o non vuol conoscere) le dinamiche della rete e di internet. Il tipo di provvedimento del quale si è fatto portavoce, la così chiamata censura selettiva - che sostanzialmente ha come scopo quello di inibire l'accesso nei motori di ricerca alle definizioni corrispondenti a determinate parole chiave -, semplicemente non ha senso. Non sta né in cielo né il terra, come si usa dire. Si potrebbe tentare di spiegare a Frattini che uno che va a cercare ad esempio "genocidio" su Google lo può fare anche per fini didattici, ma temo non capirebbe.

La cosa che più fa incazzare è che io, come molti altri blogger, sono qua che mi sbatto da anni a scrivere articoli per denunciare cosa succede nei paesi in cui internet è sottoposta a censura preventiva da parte dello stato (penso a quei paesi in cui inserendo termini tipo "democrazia" o "diritti umani" si viene gentilmente invitati a non farlo più perché non gradite), e arriva questo che vuole fare qualcosa che ne è l'anticamera proprio a casa mia.


-- Leggo che in quel di Parma alcune ragazzine si prostituivano in cambio delle ricariche dei cellulari, e non posso fare a meno di pensare che le mie figlie continuano a chiedermelo con una certa insistenza, specialmente la più grande, Michela, che fra qualche giorno inizierà la prima media. Stoicamente io e Chiara teniamo duro, ancora non glielo abbiamo comprato. Ma non so quanto durerà. Dicono bene quelli che da fuori invitano a tenere duro, a resistere. Ma a scuola ci siamo stati tutti, e tutti più o meno conosciamo il fenomeno della discriminazione e ghettizzazione sociale in ambito scolastico, specialmente in una classe in cui uno su 25 è senza telefonino. Comunque per adesso ancora non mollo.


Chiudo segnalando che un sondaggio tra 2000 giovani, riuniti a un non meglio precisato convegno di Putignano, ha stabilito che la catastrofe ambientale avverrà nel 2037. Quella ambientale.

Quella generale mi pare sia già qui.

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