martedì 28 agosto 2007

Per due giorni siamo stati tutti pirati

E' probabile che durante gli ultimi 2 o 3 giorni chi abbia tentato di validare la propria copia di Windows regolarmente registrata, oppure abbia cercato di scaricare patch varie e aggiornamenti, si sia trovato accomunato ai cosiddetti "pirati" che utilizzano copie contraffatte dei vari Windows in circolazione.

La notizia è stata pubblicata ieri da The Register, che racconta come a causa di un problema nel server che gestisce il Windows Genuine Advantage, all'improvviso tale sistema abbia cominciato a classificare tutti i sistemi operativi come abusivi. Ora, stando a quanto dichiara Microsoft, il problema dovrebbe essere stato risolto, anche se non posso verificare di persona (dovrei avere da qualche parte su qualche hard disk una copia regolarmente registrata di Windows, ma non ho né la voglia né il tempo di andare a controllare).

Quanto successo è comunque l'ennesima dimostrazione di come, spesso, i sistemi adottati dalle software house per cercare di contrastare la pirateria si ritorcano in realtà contro gli utenti legittimi. Succede così anche per la musica regolarmente acquistata in rete coi vari lucchetti DRM.

C'è poco da fare: come ho già spiegato in altre occasioni, ogni volta che utilizziamo prodotti "contaminati" da una qualsiasi tecnologia di controllo, non siamo mai effettivi titolari di ciò che abbiamo regolarmente acquistato. Succede ad esempio coi vari Windows e con l'Office di Microsoft, che, contrariamente a quanto molti credono, non sono nostri una volta pagati. Quello che paghiamo è solamente la licenza di utilizzare tali prodotti; licenza che può essere revocata a insindacabile giudizio di zio Bill.

La dimostrazione di quanto detto sopra l'abbiamo avuta pochi giorni fa con la nota questione dei video regolarmente acquistati dagli utenti su GoogleVideo. Una mattina Google si sveglia e decide che quei video non si possono più vedere. Punto. Ovviamente, in questo caso, l'intoppo del WGA è dovuto esclusivamente a un inconveniente tecnico, ma, volenti o nolenti, a rimetterci sono stati principalmente gli incolpevoli utenti in possesso di regolare licenza.

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