venerdì 16 marzo 2007

Vallettopoli e dintorni (riflessioni semiserie)

Strano paese questo, che dedica fiumi di inchiostro a vicende gossippare come appunto "vallettopoli" (il seguito ideale di "tangentopoli", "manettopoli", "calciopoli" e tutti gli "...òpoli" che si sono susseguiti in questi ultimi anni) e glissa con nonchalance su vicende ben più importanti e volutamente poco reclamizzate. E vabbè, siamo o non siamo il paese del grande fratello? Vogliamo o no sapere se Sircana è andato a trombare col trans, se il Berlusca ha veramente pagato per impedire la pubblicazione di alcune foto della figlia? Sì, lo vogliamo sapere! Lo vogliamo sapere a tutti i costi, eccheccavolo!

Naturalmente sto scherzando, l'ho buttata un pò sull'ironia per tentare di sdrammatizzare e ridimensionare la portata di quello che sta accadendo. Non so, fate un pò voi, ma secondo me l'intera questione non merita tutto il casino mediatico che le è stato costruito intorno. Insomma, voglio dire, a me non scandalizza più di tanto il fatto che un politico si sia intrattenuto (ipotesi tra l'altro ancora tutta da provare) con un trans. Se anche fosse, al limite saranno cavoli suoi o no? Ognuno non è libero di fare ciò che vuole? E allora! A me, se devo essere sincero, scandalizza di più che 25 parlamentari che dovrebbero rappresentarci abbiano sul groppone altrettante condanne definitive per truffa, falso, corruzione, finanziamenti illeciti e via di questo passo, e che il loro stipendio sia pagato con le mie tasse. Queste sono le cose che non mando giù, altroché.

In ogni caso la vicenda nel suo insieme si presta sicuramente ad alcune riflessioni. Leggendo qua e là qualcosa, mi è parso di notare che, sostanzialmente, attorno ad essa si sono create due "correnti di pensiero", se così vogliamo chiamarle: da una parte abbiamo i politici, che sentendosi presi di mira rivendicano platealmente il loro diritto alla privacy e a non essere sbattuti in prima pagina (da più parti è già partita la campagna volta a screditare, o quanto meno a ridimensionare, l'operato di Woodcock (foto), come anche giustamente segnalato qui e qui da Romina nel suo blog), dall'altra abbiamo invece buona parte del mondo dell'informazione che è convinto che per i politici, e più in generale per i cosiddetti "vip", sia il prezzo che va pagato alla notorietà; che rivendica insomma il diritto di "informare".

A mio modesto parere il nocciolo della questione sta tutto nella smania di protagonismo e sansazionalismo dei massmaedia: lo scoop, la notizia, il sospetto, la consolidata pratica di buttare in pasto alla gente la notizia omettendo di verificarne l'attendibilità e la veridicità. E così abbiamo casi come quello della tristemente nota strage di Erba, della quale è stato frettolosamente e imprudentemente ritenuto responsabile il marito e padre (tunisino) delle vittime salvo poi scoprire successivamente che in realtà si trovava da tutt'altra parte e non c'entrava niente con la vicenda.

Tornando all'inchiesta in corso vera e propria, poi, visto che il nostro ordinamento giuridico prevede che una persona è innocente fino a condanna definitiva (quando cioè ha affrontato tutti e tre i gradi di giudizio), lasciamo lavorare in pace i vari avvocati e pm che si occupano dell'inchiesta. Quando tutto sarà finito avremo la certezza definitiva della colpevolezza o innocenza dei vari Mora, Corona e compagnia bella. Fino ad allora avremo solo a che fare, infatti, con illazioni, sospetti e voci di corridoio che francamente non portano a nulla e lasciano il tempo che trovano. In questo senso trovo che sia più che giusta la decisione presa dal Garante della Privacy di vietare la pubblicazione di notizie inerenti la sfera sessuale di chichessia, provvedimento che ha come fine quello di salvaguardare il diritto di non vedere sbandierato ai 4 venti quello che uno fa nella sua vita privata.

Qui, però, per la verità, ci sarebbe da fare un piccolo appunto. Se la decisione del garante di salvaguardare la privacy è giusta, infatti, deve esserlo per tutti e non solo per i cosiddetti vip di cui parlavo più sopra. E, sinceramente, non mi pare che sia così. A pensare male si fa peccato, è vero, però provate un pò a pensare da cosa nasce tutto il putiferio: dal fatto che nel mirino sono finiti dei politici piuttosto noti (Sircana, Maroni e Berlusconi). E allora viene da chiedersi perché nessuno si incazza platealmente per le quotidiane violazioni della privacy dei comuni cittadini. Non sarà che, tanto per cambiare, viene adottata la famosa prassi dei "due pesi e due misure"? Il sospetto mi pare sia più che legittimo, e a tal proposito vi invito a leggere questo - a mio parere azzeccatissimo - articolo di Marco Calamari e a pensare a quella targa, che si trova appesa in tutte le aule di tribunale, con su scritto: "La Legge E' Uguale Per Tutti".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esiste in rete un intervista fatta dal giornalista Mauro Suttora al produttore Rody Mirri sul mondo dello spettacolo (si fanno anche i nomi )dove si comprende perchè vallettopoli non è propiamente una novità .

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