lunedì 11 dicembre 2006

Menefreghismo post elettorale (ovvero come ti abbandono il blog)

Per le elezioni di aprile di quest'anno, molti politici, contagiati da una specie di pseudo-mania tecnologica e comunicativa, si sono lanciati in una vasta operazione di comunicazione interattiva diretta al cittadino. Molti di essi hanno infatti aperto e attivato siti internet e blog coi quali (nelle intenzioni) istituire una specie di filo diretto con gli elettori.

Bene. Siamo a dicembre e le elezioni sono ormai acqua passata (anche se i postumi ci sono ancora: le ricontiamo? non le ricontiamo? boh?). Ma non sono solo le elezioni ad essere acqua passata, anche gli ultimi aggiornamenti di alcuni di questi siti risalgono ormai a tempo immemorabile (come riportato in questa pagina di radicalparty.org e ripreso oggi da Mantellini). Vediamone alcuni.

Un avviso "ai naviganti", che compare nell'home page del sito di Walter Veltroni, ad esempio, comunica che l'"aggiornamento delle pagine è temporaneamente sospeso", e l'ultima volta in cui sembra che qualcuno ci abbia messo mano pare essere il mese di giugno (alla faccia del 'temporaneamente sospeso').

Se però sul sito di Veltroni, pur non aggiornato, è ancora possibile navigare e visitare alcune pagine, provate ad entrare in quello di Letizia Moratti. Cosa succede? Niente, assoltamente niente. Un'unica pagina dalla quale non è possibile uscire e che non contiene link che conducano ad altre pagine. Un sito che, nelle intenzioni di chi l'ha progettato, doveva essere un grande centro d'ascolto (andiamo bene). Stessa solfa per il sito di Fassino, aggiornato al 12 aprile (12 aprile?), o per quello di Buttiglione, nell'home page del quale in bella evidenza campeggia la scritta: ultimo aggiornamento 10/06/2006 alle ore 18,48 e 17 secondi (come se a distanza di mesi l'orario significasse qualcosa).
Ho preso in esame solo questi casi; non vado oltre perché tanto la musica più o meno è sempre questa. Se volete verificare e constatare da voi, prendete i blog dei politici elencati nella pagina che vi ho suggerito prima e fate delle prove, vedrete che la stragrande maggioranza sono lì, abbandonati e inutili, come le famose cattedrali nel deserto (anche se, per correttezza, va segnalato che alcuni continuano regolarmente ad aggiornare il proprio blog e a intrattenere un contatto coi visitatori, vedi ad esempio Di Pietro e Gentiloni).

Che dire? Sarà forse perché, terminate le elezioni, tutti (maggioranza e opposizione) si sono buttati a capofitto nel lavoro per cercare di realizzare quanto promesso nelle rispettive campagne elettorali? O sarà forse perché (si tratta di un'ipotesi, per carità) una volta finito tutto gli elettori non servono più, tanti saluti e chi s'è visto s'è visto?

Mah...


4 commenti:

Anonimo ha detto...

propendo per la seconda ipotesi

Franco

Andrea Sacchini ha detto...

Mmh... anch'io. :-)

Anonimo ha detto...

Personalmente, prima del 10 aprile ho seguito molto i siti ed i blog dei politici che mi ispiravano una certa fiducia.

Vederli ora così abbandonati mi lascia molto perplesso.

L'idea del blog o di un sito, per me che non sono molto malizioso, mi esprimeva una certa volontà a comunicare di più coi cittadini (non solo perché elettori). Invece ora questa situazione mi fa sentire un po' preso in giro.

Di sicuro sarà una cosa di cui terrò conto la prossima volta che si voterà.

Andrea Sacchini ha detto...

Già, concordo. Questa cosa mi ha dato la sensazione, come dire, di essere stato usato. Come se i politici avessero detto: "ok, ci serve il voto di questi qua e quindi facciamo vedere che ci siamo, che siamo presenti e comunichiamo con loro, finché si va a votare. Poi una volta che siamo in carrozza che vadano a quel paese".

Lo so, è un pò crudo, ma è la sensazione che ho avuto da questa cosa.

Volevo comunque segnalare alcune "pecore nere" in mezzo a questa marea di pecore bianche, tipo il blog di Di Pietro, uno dei pochi che continua a parlare e a intrattenere un rapporto di dialogo con chi lo segue, raccontando quasi ogni giorno quello che fa in Parlamento e in generale nella sua attività politica.

Si possono condividere o meno le sue idee e le sue posizioni, ma trovo che sia senz'altro indice di serietà e di rispetto verso chi lo ha votato.

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